Cronaca

Truffa Sisma bonus, sei indagati a Ragusa

di Giovanni Vasso -

GdF ©imagoeconomica


Scoperta la truffa del Bonus sisma, sei indagati (uno dei quali finisce in carcere) a Ragusa. L’operazione porta la firma dei militari della Guardia di Finanza di Ragusa che hanno scoperto un giro d’affari, relativo alla commercializzazione di crediti d’imposta afferenti alla normativa sul bonus sisma, da 3,5 milioni di euro. Secondo l’inchiesta, gli indagati, grazie a false attestazioni, sarebbero riusciti a incassare gli incentivi, che prevedono detrazioni fiscali fino all’85 per cento sulle spese relative ai lavori di riduzione del rischio sismico, facendo figurare falsi interventi su edifici in chiave antisismica. Talora all’oscuro dei loro stessi proprietari. Al centro dell’affare c’era un imprenditore di Modica, in provincia di Ragusa, impegnato nel campo dell’edilizia residenziale. Secondo le accuse, l’uomo avrebbe acquisito i crediti d’imposta così generati mediante l’operazione sconto in fattura. E proprio una fattura giunta all’indirizzo di una donna, su presunti lavori mai effettuati ma soprattutto mai richiesti, ha fatto avviare l’indagine. La signora, proprietaria di un immobile, aveva ricevuto un documento contabile sospetto e lo ha portato ai finanzieri. Non aveva mai commissionato alcun tipo di lavori che, pertanto, non erano stati eseguiti. Quella fattura, dunque, non aveva alcuna ragione di essere.

Le fiamme gialle hanno subito avviato i controlli. Si sono collegati alla banca dati e alla piattaforma relativa alla cessione crediti dell’Agenzia dell’Entrate e, incrociando quegli elementi con le analisi bancarie, hanno scoperto che dietro alla fattura recapitata alla donna c’era una truffa. I militari sono riusciti anche a ricostruirne il meccanismo. I crediti venivano “creati” fingendo lavori, addirittura su edifici in realtà inesistenti. Quei bonus, finivano ripetutamente ceduti a terzi, consentendone così la monetizzazione tramite intermediari. Gli indagati avrebbero autoriciclato i proventi della presunta truffa.

Nell’ambito dell’inchiesta, il giudice per le indagini preliminari di Ragusa ha disposto anche il sequestro di otto immobili e altrettante autovetture. Gli indagati sono sei, uno di loro è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Rispondono delle accuse di truffa aggravata e autoriciclaggio.


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