Esteri

Trump a valanga sull’Europa: “Devastata da immigrazione e green”

L'intervento del presidente Usa all'assemblea Onu: "Preferiscono restare politicamente corretti e non fanno nulla"

di Cristiana Flaminio -


Donald Trump le suona all’Onu e striglia l’Europa: “Devastata da immigrazione e politiche green”. Il presidente americano, nel suo intervento all’assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York, ci è andato giù durissimo. Tanto con i padroni di casa quanto con Bruxelles. Parole che hanno sollevato un vespaio di reazioni e che segnano un cambio di passo decisivo sulle tematiche cardine delle politiche Onu, mostrate plasticamente nelle loro conseguenze riverberatesi sulla vecchia Europa.

Trump a valanga su immigrazione e green

“Amo l’Europa, ma odio vedere l’Europa devastata dall’energia e dall’immigrazione”, ha tuonato Trump. Che ha bollato come una bufala il riscaldamento climatico ed etichettato come “brutali” le politiche green, specialmente in materia di energia, che vengono applicate nel vecchio Continente: “L’Europa è in guai seri”. E una (gran) parte della responsabilità Trump l’ha addossata anche alle Nazioni Unite: “L’Onu dovrebbe fermare le invasioni, non crearle o finanziarle”, ha affermato dicendo che l’Onu sta “finanziando un attacco ai paesi occidentali e ai loro confini” fornendo fondi ai migranti.

“Non stanno facendo nulla”, Meloni: “D’accordo”

La desolazione di Trump nell’assistere al destino che incombe sull’Europa: “I paesi europei sono stati invasi da una forza di immigrati irregolari come nessuno ha mai visto prima. Gli immigrati irregolari si stanno riversando in Europa. Nessuno sta facendo nulla per cambiare la situazione, per farli andare via. Non è sostenibile e, poiché scelgono di essere politicamente corretti, non stanno facendo assolutamente nulla”. Parole che hanno trovato l’approvazione della premier italiana Giorgia Meloni: “Ho condiviso quello che dice sulla migrazione, ho condiviso buona parte di quello che dice sui green ho condiviso anche alcuni passaggi sul fatto che gli organismi multilaterali per lavorare bene, per recuperare e migliorare il loro ruolo in un contesto come quello nel quale ci troviamo, chiaramente devono sapere anche rivedere quello che non funziona”.


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