Trump “brucia” Macron: “Brav’uomo, ma ciò che dice non conta”
L'abituale sarcasmo per annullare mediaticamente la decisione che la Francia vuole portare all'Onu
Da Washington l’ennesima bacchettata a Parigi: il presidente americano Donald Trump ha affermato che la dichiarazione di Emmanuel Macron sul riconoscimento francese dello Stato palestinese “non conta” e “non ha alcun peso” . Poi The Donald ha aggiunto, in tono bonario, che Macron resta “un brav’uomo”. Un commento rivolto ai media che si riferisce esplicitamente, nella maniera sarcastica che ormai caratterizza Trump quando vuole annullare mediaticamente qualcuno, all’annuncio del presidente franceseha comunicato ufficialmente l’intenzione di riconoscere ufficialmente la Palestina a margine dell’Assemblea generale dell’Onu di settembre, in un contesto in cui la Francia intende riaprire la prospettiva della soluzione a due Stati per rispondere alla crisi di Gaza.
Trump “brucia” Macron
Emmanuel Macron ha comunicato la decisione attraverso un post sui suoi profili social, spiegando che “la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina” a settembre davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con l’obiettivo dichiarato di rilanciare il processo di pace, favorire il cessate il fuoco a Gaza, la liberazione degli ostaggi e l’invio di aiuti umanitari, premettendo la smilitarizzazione di Hamas e il pieno riconoscimento di Israele da parte di un futuro Stato palestinese.
Macron insiste sulla necessità di costruire una soluzione “due Stati” che assicuri la sicurezza di entrambi i popoli, anche grazie agli “impegni” presi dal presidente dell’Autorità Palestinese nei suoi confronti.
Le reazioni internazionali
La dichiarazione di Macron è giunta nel pieno di una nuova fase di stallo nel processo di pace, con una posizione di Washington e Israele rigidamente opposte: il Segretario di Stato Usa Marco Rubio ha definito la mossa “uno schiaffo alle vittime del 7 ottobre” e “un regalo alla propaganda di Hamas che ostacola la pace”. Israele, tramite Benjamin Netanyahu, ha condannato la decisione come “premio al terrore”.
Al contrario, Paesi arabi come l’Arabia Saudita hanno accolto con favore la decisione francese, invitando altri Stati a seguirne l’esempio.
In ambito europeo, la Spagna ha sostenuto pubblicamente la Francia, mentre l’Italia ha ribadito la necessità di un riconoscimento reciproco tra Palestina e Israele.
Cosa potrebbe accadere
Il riconoscimento formale avverrà a settembre all’Onu, ma il valore concreto della decisione francese sarà soprattutto politico e simbolico, destinato a mettere pressione sulla comunità internazionale, in particolare sull’Europa, a muoversi nella direzione da lui auspicata. Washington, principale alleato di Israele, continuerà a opporsi con Donald Trump a qualsiasi iniziativa unilaterale, insistendo su una soluzione negoziata.
Torna alle notizie in home