Un summit a livello di leader, preceduto da un coordinamento europeo e seguito da una riunione della Coalizione dei volenterosi presieduta dal premier britannico Keir Starmer. È stato un mercoledì intenso per i capi dei governi europei, convinti di poter influire ancora sugli eventuali accordi tra Stati Uniti e Russia per mettere fine alla guerra in Ucraina.
Il programma di Trump
“La call con i leader e il presidente Zelensky è stata ottima, le darei 10. Incontreremo Putin e quindi chiamerò il presidente Zelensky e poi gli altri leader”, ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante una cerimonia al Kennedy Center. “Se il primo incontro va bene, avremo un secondo incontro tra il presidente Putin, il presidente Zelensky e me, se vogliono che sia lì. Vorrei farlo quasi immediatamente dopo”, ma “potrebbe anche non esserci un secondo incontro”, ha aggiunto Trump.
Se la Russia non accetterà di porre fine alla guerra “ci saranno gravi conseguenze”, ha avvertito il capo della Casa Bianca, citato dal Guardian, rispondendo alla domanda di un giornalista.
La call degli europei
Sono cinque i principi che gli europei hanno esposto al tycoon nel corso della videochiamata in vista del vertice del presidente degli Stati Uniti con il presidente russo, Vladimir Putin, in programma in Alaska domani nella Joint Base Elmendorf-Richardson, base militare nel nord di Anchorage. Ad elencarli è stato il cancelliere tedesco Friedrich Merz: l’Ucraina deve essere presente al tavolo per qualsiasi futuro incontro con Putin; il cessate il fuoco deve essere il primo passo, precedente all’inizio di qualsiasi negoziato; riconoscimento del territorio occupato dalla Russia non è sul tavolo; le forze ucraine devono essere libere di difendere la sovranità del loro Paese, con il sostegno europeo; negoziati più ampi devono rientrare in una strategia transatlantica basata sul sostegno a Kiev e sulla pressione su Mosca. Condizioni che, tutte insieme, farebbero alzare immediatamente Putin dal tavolo, rendendo inutile il lavoro dei negoziatori statunitensi e russi che hanno preparato il percorso di avvicinamento al faccia a faccia.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha auspicato che possa tenersi in Europa, “in un Paese neutrale”, un eventuale trilaterale con al tavolo Donald Trump, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.
La posizione di Giorgia Meloni
La Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha partecipato ieri, insieme ai leader di Ucraina, Finlandia, Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, dell’Unione Europea e della Nato, alla telefonata con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Meloni “ha espresso apprezzamento per gli sforzi profusi dal Presidente Trump”, ribadendo “l’importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina” e ha ringraziato il Presidente Zelensky “per la serietà dimostrata finora nella ricerca di una soluzione diplomatica”, si legge in una nota di Palazzo Chigi. La Premier ha anche accolto “con favore” la presenza americana, con il Vice Presidente Vance, al nuovo appuntamento della Coalizione dei volenterosi.
Per la premier italiana “è emersa una forte unità di vedute nel ribadire che una pace giusta e duratura non può prescindere da un cessate il fuoco, dal continuo sostegno all’Ucraina, dal mantenimento della pressione collettiva sulla Russia, anche attraverso lo strumento delle sanzioni, e da solide e credibili garanzie di sicurezza ancorate al contesto euroatlantico”.
Volodymyr Zelensky ha confermato che la sua posizione sul Donbass non cambia. “Qualsiasi questione che riguardi l’integrità territoriale dell’Ucraina non può essere discussa così, senza considerare la nostra Costituzione e la volontà del nostro popolo”, ha affermato il presidente ucraino parlando con a fianco il cancelliere tedesco Friedrich Merz.
Ieri mattina, “due F-35 dell’Aeronautica Militare sono decollati dalla base di Amari, in Estonia, per intercettare velivoli russi a tutela dello spazio aereo dei Paesi Baltici”. Lo ha fatto sapere Guido Crosetto sul profilo del social X del ministero della Difesa.