Esteri

Trump continua con i ricorsi, ora punta sull’incostituzionalità

di Redazione -


“Le nostre grandi cause che mostrano l’incostituzionalita’ delle elezioni 2020 e l’oltraggio delle cose che sono state fatte per cambiarne l’esito saranno presentate presto!”: lo twitta Donald Trump, lasciando intendere un possibile ricorso alla Corte suprema, dove ha blindato la maggioranza conservatrice con la nomina di tre giudici. In un tweet precedente Trump aveva detto che Joe Biden “ha vinto perche’ le elezioni sono state truccate”, riconoscendo indirettamente quindi la vittoria del suo rivale senza nominarlo. Ma nel giro di due ore aveva realizzato l’ambiguità di quelle parole ed aveva corretto subito il tiro, mentre la piattaforma social continuava a censurare come controversi i suoi post sui brogli. “Ha vinto solo agli occhi dei media fake news. Io non concedo nulla!”, aveva cinguettato omettendo di nuovo il nome di Bidem e ammonendo che c’è ancora “una lunga strada da fare”. 

E’ la strada dei ricorsi legali. Dopo i rovesci subiti finora, il presidente ha deciso di affidarsi nuovamente al suo controverso avvocato personale Rudy Giuliani, nonostante la sua reputazione compromessa dai maneggi nell’Ucrainagate e ultimamente anche dalla scena sessualmente imbarazzante del film Borat 2. Trump lo considera un “combattente”, la figura giusta per condurre l’offensiva legale insieme a quella mediatica. Dopo l’infelice esordio con una conferenza stampa nel parcheggio di una ditta di giardinaggio accanto ad un sexy shop, per un errore nella prenotazione della location, Giuliani ha promesso battaglia in una intervista alla Fox. Non solo sui voti ma su Dominion, la società che ha fornito il sistema di voto a oltre 30 Stati Usa e che secondo il presidente gli ha sottratto centinaia di migliaia di preferenze. “E’ una società della sinistra radicale”, ha denunciato, riecheggiando i tweet del suo ‘boss’. L’avvocato però non ha fatto altro che rilanciare infondate teorie cospirative, secondo cui Dominion è legata alla fondazione Clinton, mentre Smartmatic, una delle aziende che produce le macchine per tabulare i voti, è controllata dal filantropo progressista George Soros.

Alessandra Santangelo


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