Esteri

Trump e Xi, l’accordo all’insegna di “Business is business”

Tiktok a Oracle, aiuti sospesi a Taiwan: solo pochi giorni fa il presidente americano invocava dazi del 100% a Pechino

di Angelo Vitale -


Che sia durata un’ora o fino a poco meno di due ore, la telefonata tra Donald Trump e il presidente cinese Xi si è svolta all’insegna del “business is business”. Un esito descritto da entrambe le parti, in un concomitante annuncio, come “molto produttivo” soprattutto circa un accordo di massima per la vendita di TikTok negli Stati Uniti. Xi Jinping ha definito la conversazione pragmatica, positiva e costruttiva, dichiarando che la Cina si aspetta che gli Stati Uniti creino un clima di affari aperto ed equo per le società cinesi.

Trump e Xi d’accordo: TikTok a Oracle?

Riguardo a TikTok, il deal prevede che circa l’80% delle quote della società negli Stati Uniti venga trasferito a investitori americani, compresi investitori molto noti e alleati di Trump, con il governo statunitense che avrà un rappresentante nel board. Ripetute voci indicano nell’acquirente Oracle, che continuerebbe ad ospitare i server TikTok negli Usa, mantenendo la conformità alla normativa americana. Il processo di firma finale dell’accordo è considerato una formalità imminente.

Ne fa le spese Taiwan

Sul fronte Taiwan, sospeso da Trump un pacchetto di aiuti militari per oltre 400 milioni di dollari, inclusi benefici e droni autonomi, come segnale di apertura verso la Cina nell’ambito della trattativa commerciale. Una sospensione dichiarata come pausa e non una decisione finale. In ogni caso, un gesto di compromesso nei rapporti tra Usa e Cina, mentre Taiwan continua ad affrontare minacce militari dalla Cina che la considera parte del proprio territorio.

Il poliziotto buono e il poliziotto cattivo

Restano ovviamente inalterati i propositi della Cina di consolidare i suoi primati commerciali e tecnologici, per esempio nell’Ai ove registra una crescita esplosiva nei brevetti, soprattutto nel campo di quella generativa, dove detiene circa sei volte il numero di brevetti rispetto agli Stati Uniti. Una “economia di scala” resa possibile dalla combinazione pubblico-privato.

Mentre Trump continua a stravolgere ogni tentativo di analisi delle sue mosse. Lo rileva l’Ispi rammentando come “solo pochi giorni fa invitava gli alleati Nato a imporre dazi al 100% su Pechino per le sue relazioni commerciali con la Russia”.


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