Esteri

Trump incontra Carney: toni distesi ma è scontro sui dazi

di Redazione -


Il primo incontro tra il presidente statunitense Donald Trump e il nuovo premier canadese Mark Carney si è svolto in un clima apparentemente cordiale, ma senza progressi concreti sui nodi principali che dividono Washington e Ottawa. Carney, eletto sei settimane fa con una piattaforma apertamente contraria al tycoon, ha chiarito fin da subito la propria posizione: “Il Canada non è in vendita”, ha affermato usando una metafora immobiliare cara a Trump, replicando così con fermezza alle provocazioni sul possibile ingresso del Canada come “51esimo Stato”. Trump, pur dichiarandosi “amico del Canada”, ha insistito sull’idea che un’unione sarebbe vantaggiosa per i canadesi, definendola “un matrimonio meraviglioso”. Ha anche approfittato per lanciare una stoccata al predecessore di Carney, Justin Trudeau, con il quale i rapporti erano notoriamente tesi: “Lo chiamavo governatore, forse non lo aiutava”, ha ironizzato. Tuttavia, la questione più spinosa resta quella delle tariffe commerciali. Poco prima del bilaterale, Trump aveva attaccato duramente Ottawa su Truth Social, accusando il Canada di beneficiare per oltre 200 miliardi di dollari l’anno della generosità americana, tra commercio e protezione militare. “Non abbiamo bisogno delle loro auto, energia o legname”, ha detto, ribadendo poi nel faccia a faccia che non c’è nulla che Carney possa dire per fermare i dazi già imposti. Il premier canadese ha risposto evidenziando l’importanza dell’USMCA, l’accordo commerciale tra Stati Uniti, Canada e Messico, come base per eventuali nuovi negoziati. Ha però sottolineato che alcune clausole andranno riviste, criticando implicitamente Trump per aver sfruttato l’intesa per giustificare nuove barriere doganali. Trump ha infine toccato altri temi globali, come i negoziati in sospeso con la Cina, ribadendo la linea dura: “Loro vogliono una fetta del nostro mercato, noi non vogliamo nulla del loro”. Ha anche preannunciato un “grande annuncio” previsto nei prossimi giorni, senza però rivelare se riguarderà nuovi dazi.


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