Esteri

Trump invita Zelensky a non tirare troppo la corda

Macron, Starmer e Merz hanno organizzato per domani una video conferenza della coalizione dei volenterosi

di Ernesto Ferrante -


La conferenza stampa di Donald Trump a Washington sulle iniziative contro la criminalità, ha fornito delle indicazioni importantissime sul summit di venerdì in Alaska con Vladimir Putin. Al presidente russo “dirò che deve finire la guerra”, ha detto il capo della Casa Bianca, assicurando: “Penso che i negoziati saranno costruttivi”. Il presidente americano ha definito quello di Ferragosto come “un incontro esplorativo”, sostenendo che il suo omologo russo “vuole essere coinvolto” e “porre fine” alla guerra.

Le condizioni di Trump

Dopo il vertice, “il prossimo incontro sarà tra il presidente russo e Volodymyr Zelensky o con Putin, Zelensky e me. Sarò lì se avranno bisogno ma io voglio organizzare un incontro tra i due leader”, ha dichiarato il tycoon rispondendo ai giornalisti.

Per il presidente ucraino si preannunciano tempi duri. “Non era parte dell’incontro. Io direi che può venire – ha aggiunto – ma lui è andato a tanti incontri, sapete è lì da tre anni e mezzo, non è successo niente”. Considerazioni che rivelano le intenzioni di Trump. A Zelensky non sarà consentito temporeggiare ulteriormente o porre condizioni ostative, pena il progressivo “disimpegno” degli Stati Uniti. Al netto delle edulcorazioni diplomatiche, si tratta in buona sostanza di un’ultima chiamata.

Donald Trump ha anche confermato che nel possibile accordo tra Mosca e Kiev vi saranno “scambi di territori”, affermando di essere “un po’ seccato” con il presidente ucraino per aver evidenziato che ha bisogno di un’approvazione costituzionale per concessioni territoriali. Il messaggio trumpiano è stato chiarissimo: “Dico, ha avuto l’approvazione per entrare in guerra ed uccidere tutti, ma ha bisogno dell’approvazione per fare uno scambio di territori?”. Il mandato dell’ex comico è scaduto da tempo. Di fronte alle sue resistenze, l’amministrazione statunitense potrebbe favorire la successione al potere, con Valerij Zaluzhny, ambasciatore ucraino a Londra, già pronto da settimane a prenderne il posto.

“Perché ci saranno scambi di territori”, ha insistito il leader del GOP, facendo notare che i russi in questi anni “hanno occupato territori importanti” e “cercheremo di avere qualcosa indietro”.

Il tycoon ha gradito la disponibilità di Putin

Per Trump è “molto rispettoso che il presidente russo venga nel nostro Paese, e non siamo noi ad andare nel suo o persino in un Paese terzo”. Il presidente americano per ben due volte durante la conferenza stampa si è confuso, sostenendo di essere in procinto di andare in Russia: “Sapete, vedrò Putin, venerdì vado in Russia”. L’Alaska è un territorio artico che gli Usa hanno acquistato dall’impero russo nel 1867.

I volenterosi tornano a riunirsi

Il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer e il cancelliere Friedrich Merz “hanno preso l’iniziativa di organizzare mercoledì una video conferenza della coalizione dei volenterosi per coordinarsi in vista dell’incontro del 15 tra Trump e Putin”. Lo ha riferito una fonte dell’Eliseo, secondo cui “altre riunioni in videoconferenza si terranno lo stesso giorno in differenti formati, in particolare in presenza di Trump”. Domani si terrà prima una riunione dei leader di Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Polonia e Finlandia, insieme ai vertici di Ue e Nato, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, seguita da un’altra con il presidente americano e il vice JD Vance.

I ministri degli Esteri dei Paesi dell’Unione Europea “hanno espresso sostegno ai passi degli Stati Uniti che porteranno a una pace giusta in Ucraina”, ha fatto sapere la Rappresentante Kaja Kallas, in occasione dell’incontro in video conferenza organizzato prima del faccia a faccia tra Trump e Putin. “Nel frattempo, lavoriamo ad altre sanzioni contro la Russia, a più aiuti militari in sostegno dell’Ucraina e un maggiore sostegno per le necessità di bilancio dell’Ucraina e per il processo di adesione all’Unione europea”, ha proseguito Kallas.

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha ribadito che il “cessate il fuoco è una condizione preliminare per un vero negoziato” e bisogna “anche fare di più con lo strumento delle sanzioni e con il sostegno finanziario e militare all’Ucraina”.


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