Esteri

Trump-Modi, prove tecniche di normalizzazione in un quadro complesso

Le rispettive diplomazie si sono messe subito all'opera per evitare uno strappo profondo, difficilmente ricucibile

di Ernesto Ferrante -


Le relazioni tra India e Russia sono entrate in una fase particolare. “Sembra che abbiamo perso l’India e la Russia a favore della Cina più profonda e oscura. Che possano avere un futuro lungo e prospero insieme!”, ha scritto ieri il presidente americano Donald Trump, commentando su Truth Social una foto che ritrae insieme Xi Jinping, Vladimir Putin e Narendra Modi in occasione delle celebrazioni andate in scena a Pechino. Un’uscita, quella trumpiana, che non è piaciuta per niente a Nuova Delhi, già irritata per gli attriti commerciali e le pretese statunitensi di mettere fine all’acquisto di petrolio russo da parte del popoloso Paese asiatico.

Le rispettive diplomazie si sono messe subito all’opera per evitare uno strappo profondo, difficilmente ricucibile. E nel giro di qualche ora, Donald Trump e Narendra Modi hanno riaffermato la loro amicizia personale e la forza dei legami bilaterali. Si tratta in ogni caso di primi passi.

Il primo ministro indiano ha ricambiato il “sarò sempre amico di Modi” del tycoon. Spetta ora ai funzionari riunirsi e definire un accordo commerciale finale che sia vantaggioso per entrambe le parti. Il ministro degli Affari esteri indiano S Jaishankar ha anche chiarito che il primo ministro Modi attribuisce molta importanza ai legami con gli Stati Uniti.

Rispondendo a una domanda, il presidente Trump ha detto di non ritenere che gli Stati Uniti avessero perso l’India a favore della Cina. Ha anche aggiunto: “Vado d’accordo con Modi come sapete, è stato qui un paio di mesi fa, siamo andati al Rose Garden e abbiamo fatto una conferenza stampa”.

In un articolo apparso sulla testata Hindustan Times si legge testualmente: “L’India era sicura che le relazioni sarebbero migliorate quando uno dei principali pianificatori della sicurezza nazionale indiana ha visitato gli Stati Uniti il mese scorso e ha incontrato tutti i massimi funzionari delle agenzie di intelligence e di enforcement statunitensi. Il messaggio dagli Stati Uniti era che il disaccordo sul commercio fosse solo un piccolo intoppo e che le relazioni bilaterali sarebbero continuate come al solito”.


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