Esteri

Trump mostra i muscoli con la Russia

di Ernesto Ferrante -


Donald Trump sta provando ad aumentare la pressione su Mosca per indurre le autorità russe a presentarsi alle trattative con meno pretese. “Considerando il fatto che la Russia in questo momento sta assolutamente ‘martellando’ l’Ucraina sul campo di battaglia, sto prendendo in considerazione la possibilità di imporre sanzioni bancarie, sanzioni e dazi su larga scala alla Russia fino a quando non verrà raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e la pace. Alla Russia e all’Ucraina, venite subito al tavolo, prima che sia troppo tardi”, ha dichiarato il presidente americano in un post su Truth.

Parole che fanno rumore, ma difficilmente produrranno risultati concreti, se si considera che il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, anche negli ultimi giorni, ha ribadito che la Russia è pronta a negoziare ma interromperà le azioni militari solo se l’esito soddisferà le sue esigenze.

La prossima settimana l’Arabia Saudita ospiterà colloqui a Gedda tra “delegazioni di Stati Uniti e Ucraina” per arrivare a un accordo di pace che ponga fine al conflitto. La conferma è arrivata via X dal ministero degli Esteri della monarchia del Golfo, senza altri dettagli.

Nelle scorse ore il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha scritto sullo stesso social di “avere in programma lunedì prossimo una visita pianificata in Arabia Saudita per colloqui con il principe ereditario”, Mohammed bin Salman, e che poi il suo “staff resterà” sul posto per “lavorare con i nostri partner americani”. Secondo indiscrezioni, l’incontro potrebbe aver luogo martedì prossimo, dopo lo scontro di una settimana fa nello Studio Ovale tra Zelensky, il presidente americano, Donald Trump, e il vice presidente, JD Vance.

Rispetto a quanto accaduto, le autorità ucraine “non si scuseranno”, ha fatto sapere il consigliere del Presidente ucraino, Mykhailo Podolyak in una intervista con Le Point.

“È impossibile raggiungere risultati positivi contando solo su concessioni volontarie dalla Russia. Senza pressioni, non ci saranno negoziati di pace. Il nostro Presidente spiega senza tregua ai nostri partner cosa è questa guerra e chi la ha provocata. Quindi, noi non ci scusiamo per un errore che non abbiamo commesso”, ha aggiunto Podolyak, negando che il faccia a faccia sia stato “una umiliazione” per il leader ucraino. A suo avviso, si è trattato invece di una “discussione emotiva fra leader politici”.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso il suo sostegno all’appello formulato Zelensky per un cessate il fuoco nei cieli e in mare. “Sosteniamo l’idea di stabilire un cessate il fuoco il prima possibile e di fermare gli attacchi nei cieli e in mare come misura di rafforzamento della fiducia tra le parti”, ha affermato Erdogan nel corso di una riunione online con i responsabili dell’Unione europea e del primo ministro britannico Keir Starmer. Dall’inizio dell’operazione militare speciale il 24 febbraio del 2022, Ankara ha ospitato due volte i colloqui tra Ucraina e Russia.

Gli eventi delle ultime settimane hanno fatto emergere le contraddizioni esistenti nell’esecutivo italiano guidato da Giorgia Meloni tra le due anime che lo compongono. Dalla linea guerrafondaia di Bruxelles e Parigi si è smarcato il vicepremier Matteo Salvini. “Mentre il mondo va verso la pace, Zelensky chiede la pace, Putin chiede la pace, Trump chiede la pace, Macron e qualcuno in Europa parlano di guerra, di armi, di bombe, di missili e carri armati”, ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, a margine della presentazione dell’Acerbis Italian Round a Milano, evidenziando che a dettare le scelte del presidente francese sono “convenienza e sopravvivenza politica” e “una disperata esigenza di dare un senso alla sua ancor breve permanenza alla guida della Francia, però non lo faccia nostre spese, non lo faccia a spese dei nostri figli”.

In politica estera, ha assicurato Salvini, “la linea del governo è compatta, non c’è nessuna ipotesi di invio di militari italiani, non c’è nessuna ipotesi di usare i fondi di coesione invece che per sviluppare i territori per comprare armi: vogliamo investire in sicurezza nazionale, quindi se serve comprare equipaggiamento e mezzi e personale per la guardia costiera, per l’aviazione, per la marina, per l’esercito, per la polizia e per i carabinieri, ben vengano, però l’esercito europeo comandato da quel matto di Macron che parla di guerra nucleare, no, mai”.


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