Esteri

Trump-Putin, la pace in Ucraina è ancora lontana

I due leader non hanno parlato di un loro possibile incontro

di Ernesto Ferrante -


Si è conclusa dopo quasi un’ora la telefonata tra Vladimir Putin e Donald Trump. La precedente, risalente al 14 giugno, era andata avanti per circa 50 minuti. Durante il colloquio con Trump, Putin ha sottolineato che Mosca “non rinuncerà ai suoi obiettivi” in Ucraina, pur dicendosi aperto al proseguimento di negoziati con Kiev. “Il nostro presidente ha affermato che la Russia persegue i suoi obiettivi, ovvero l’eliminazione delle cause profonde ben note che hanno portato alla situazione attuale”, ha detto ai giornalisti il consigliere diplomatico presidenziale, Yuri Ushakov. Evidenziati i progressi nell’attuazione degli accordi di natura umanitaria raggiunti durante il secondo round di trattative russo-ucraine a Istanbul.

Incontro e armi americane fuori dalla telefonata

I due capi di Stato non hanno discusso di un loro possibile incontro. “Sapete benissimo che questa idea è ancora nell’aria e, se necessario, si raggiungerà un accordo specifico al riguardo. Ma questa volta questo argomento non è stato toccato”, ha chiosato Ushakov. Anche la questione della sospensione delle forniture di armi americane all’Ucraina non è stata toccata.

Il presidente degli Stati Uniti ha informato il capo del Cremlino del percorso al Congresso del suo “One Big Beautiful Bill”. Il leader russo gli ha augurato il “successo nell’attuazione delle riforme e ha colto l’occasione per congratularsi con il presidente americano in vista della celebrazione del Giorno dell’Indipendenza”, che ricorre oggi.

La decisione della squadra di Trump

L’Amministrazione Trump sta interrompendo la consegna di armamenti all’Ucraina, compresi missili e munizioni, per il timore che le scorte Usa possano ridursi troppo. Lo hanno riferito nelle scorse ore Politico e Nbc News. La Casa Bianca non ha confermato alcun dettaglio, ma la vice portavoce Anna Kelly l’ha definita una “decisione presa per porre al primo posto gli interessi dell’America, dopo una revisione da parte del Dipartimento della Difesa del nostro supporto e della nostra assistenza militare ad altri Paesi nel mondo”. Zelensky ha fatto sapere di sperare di poterne parlare telefonicamente con il tycoon oggi o nei prossimi giorni. Manifestata anche la disponibilità a vedere di persona Putin.

L’impegno dell’Ue

L’annuncio dello stop ai flussi di determinati tipi di armamenti “è un segnale chiaro” affinché l’Ue intensifichi il proprio sostegno. A dichiararlo è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante una conferenza stampa ad Aarhus in occasione dell’avvio del semestre della presidenza danese del Consiglio Ue. I Paesi dell’Ue hanno già fornito agli ucraini circa 50 miliardi di euro in equipaggiamento militare.

“Io, da parte mia, posso solo raccomandare di usare Safe”, ha continuato von der Leyen riferendosi allo strumento di finanziamento da 150 miliardi di euro. Gli Stati membri “possono prendere questi soldi e comprare equipaggiamento militare e darlo all’Ucraina, oppure possono prendere questi soldi e investirli nell’industria della difesa ucraina, che è estremamente efficiente”. A Copenaghen è stata già affidata una missione: “Come primo risultato della presidenza danese” del Consiglio Ue, “potrete portare il 18esimo pacchetto di sanzioni” contro la Russia “al traguardo”.

Zelensky spinge

“È ora di aprire i cluster” per entrare nel vivo del negoziato per l’adesione dell’Ucraina all’Ue, secondo Volodymyr Zelensky. “È importante per noi avere qualcosa su cui contare, e questa cosa è l’Europa. Ora che ci sono dubbi sulla continuazione del sostegno degli Usa, per noi è ancora più importante rafforzare la nostra cooperazione”, ha osservato Zelensky, auspicando che “l’Ucraina possa partecipare pienamente a Safe”.


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