Coi turisti stranieri, Ferragosto diventa un affare
I turisti stranieri, che in larga parte ignorano il concetto stesso di Ferragosto, faranno schizzare a 3,7 miliardi il giro d’affari del ponte estivo per eccellenza. Gli operatori turistici italiani hanno fatto una scelta chiara. Che, per adesso, paga. Stando all’analisi di Cna-Turismo e Commercio, i turisti stranieri, soltanto a Ferragosto spenderanno ben due miliardi di euro mentre gli italiani si “fermeranno” a soli 1,7 miliardi. La spesa più imponente riguarda l’ospitalità. Una voce di spesa che, da sola, vale 1,3 miliardi. Anche in questo caso saranno gli stranieri a pagare più degli altri: si “accolleranno”, infatti, il 55% dell’importo che sarà coperto, per il restante 45% dalle famiglie italiane. In trasporti, Cna stima che la spesa sarà di ben 600 milioni. Una somma enorme trainata verso l’alto dall’impennata dei costi dei biglietti aerei e che comporterà, agli stranieri, una spesa da 400 milioni. La ristorazione s’aspetta di guadagnare fino a 570 milioni. Ancora una volta saranno i soldi che arrivano dall’estero a recitare la parte del leone: 300 milioni per pizze, pasta e altre leccornie estive. Infine c’è il capitolo souvenir. L’analisi di Cna ritiene che i turisti spenderanno fino a un miliardo di euro in regali. Per sé e per amici e parenti. Attenzione, però. Cambiano i gusti e, con gli stranieri, arrivano (anche) nuovi canali di spesa. Pertanto ci si attendono ottimi risultati economici per l’agroalimentare di qualità e l’artigianato di pregio. Resterà alto, infine, il consumo culturale in musei e spettacoli.
Insomma, anche a Ferragosto i numeri del turismo si svelano importanti. E, con loro, si rivelano le tendenze. Una di queste, quella emersa con maggior forza quest’anno, è la “scelta” di accogliere i turisti stranieri, preferibilmente “altospendenti” ossia dotati di portafogli profondi e di tanta, ma tantissima, voglia di spendere. Lo si fa utilizzando una strategia tanto semplice quanto efficace: alzando i prezzi, magari con l’aiuto dell’algoritmo che domina (anche) i portali per la prenotazione di alberghi e ristoranti. Con tutti i problemi che ne conseguono. A cominciare dal rendere, più o meno, impossibile a tanti italiani regalarsi una settimana di ferie per sé o la famiglia.
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