“Tutti fuori”
Se dovessero continuare i “crimini di guerra” contro i palestinesi ed il blocco a Gaza, si aprirà un secondo fronte con Israele “da parte delle altre correnti della resistenza”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, incontrando i giornalisti in Libano.
L’esercito israeliano ha annunciato di aver colpito 750 obiettivi militari nei raid aerei notturni. Tra i bersagli centrati, si legge in una nota, figurano “tunnel sotterranei di Hamas, compound e postazioni militari, residenze di terroristi di primo piano utilizzati come centri di comando militare, depositi di armi e reti di comunicazione”.
Sale a nove il numero dei palestinesi morti negli scontri con le forze israeliane a Tulkarem, Nablus, Beit Ula e Tammun. Il bilancio di sangue continua ad aggravarsi di giorno in giorno. Secondo il ministero della Sanità dell’enclave palestinese, si contano almeno 1.799 morti e 6.488 feriti.
“Sei prigionieri sono stati uccisi nel Governatorato del Nord e sette nel Governatorato di Gaza a seguito dei bombardamenti nemici”. A denunciarlo sono le Brigate al-Qassam, braccio armato del Movimento di resistenza islamico. I miliziani hanno inoltre fatto sapere che ci sarebbero degli “stranieri” tra i “13 prigionieri” caduti sotto il fuoco israeliano.
Hamas rivendicato di aver sparato 150 razzi contro la città israeliana di Ashkelon per “vendicare gli sfollati” e i civili ammazzati. Un’azione simile è stata condotta contro l’aeroporto Ben Gurion della capitale israeliana.
L’esercito israeliano, attraverso droni, ha lanciato volantini su Gaza in cui esorta la popolazione civile a dirigersi “immediatamente nell’area a sud del Wadi”. “Evacuate le vostre case immediatamente e andate a sud del Wadi Gaza”, recita il messaggio.
Le autorità di Hamas hanno chiesto ai destinatari di ignorare l’ordine, bollandolo come “falsa propaganda volta a confondere i cittadini e a rompere la coesione interna palestinese”.
“Le Nazioni Unite considerano impossibile un tale movimento senza devastanti conseguenze umanitarie”, ha avvertito il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric. L’Onu rivolge “un forte appello affinché questo ordine, se confermato, venga ritirato, evitando quello che potrebbe trasformare quella che è già una tragedia in una situazione di calamità”.
L’imposizione riguarderebbe oltre un milione di palestinesi, tra i quali bambini, anziani e malati, costringendoli a spostarsi con pochi o nessun mezzo, con scarse garanzie per la loro sicurezza e mentre sono in corso le ostilità.
“Israele ha chiesto agli abitanti della Striscia di Gaza di spostarsi nel sud dell’enclave palestinese perché vuole una seconda Nakba”, ha tuonato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas. Citato dall’agenzia Wafa, Abbas ha detto di “respingere completamente lo sfollamento del nostro popolo dalla Striscia di Gaza, perché equivarrebbe a una seconda Nakba per il nostro popolo”.
Anche la Turchia ha fatto sapere di considerare “assolutamente inaccettabile” l’avvertimento. Per Ankara è una “violazione palese del diritto internazionale e non trova posto nell’umanità”.
Migliaia di persone hanno partecipato nella capitale iraniana a una manifestazione in sostegno di Gaza e per “condannare il regime israeliano che uccide bambini”.
Piazza Tahrir stracolma a Baghdad, dopo l’appello del leader sciita Moqtada al-Sadr a manifestare “a sostegno della causa palestinese”.
Missione ad Amman, capitale della Giordania per il segretario di Stato americano, Antony Blinken per colloqui con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, ed il re Abdullah di Giordania. Il capo della diplomazia Usa si è poi spostato in Qatar. In Israele si è recato, invece, il ministro della Difesa Usa, Lloyd Austin.
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