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Attualità

Tutti parlano di Kirk ma pochi citano Iryna Zarutska

di Cinzia Rolli -


Charlie Kirk, di soli 31 anni, è morto. Colpito a morte durante una conferenza alla Utah Valley University. Era il leader e co- fondatore di Turning Point USA (TPUSA), fondazione americana senza scopo di lucro volta alla diffusione del pensiero conservatore nelle scuole e nelle università. Significative le parole di Robert F. Kennedy Jr., segretario alla Salute e ai Servizi Umani: “Ancora una volta una pallottola ha messo a tacere il più eloquente narratore di verità di un’epoca. Il mio caro amico Charlie Kirk è stato l’implacabile e coraggioso crociato del nostro Paese per la libertà di parola. Preghiamo per Erika e per i bambini. Charlie è già in paradiso con gli angeli. Chiediamo le sue preghiere per il nostro Paese”. L’America era già scossa da un’altra morte violenta: quella della rifugiata Ucraina Iryna Zarutska. Uccisa da un malato di mente mentre viaggiava sulla metropolitana nella Carolina del nord. Ma i media non ne hanno parlato, il fatto è accaduto il 22 agosto, tuttavia finché non sono usciti i filmati di sicurezza, la notizia non è stata diffusa. Ciò perché avrebbe comportato una serie di discussioni e interrogativi come chiedersi perché di alcuni omicidi si parla subito e in modo smisurato mentre di altri no? Perché le persone malate di mente e violente girano impunemente – nonostante siano pluripregiudicate – e liberamente per strada? Hanno bisogno di cura ma noi ce ne occupiamo solo dopo che ormai la tragedia si è consumata.
E poi arriva l’omicidio del giovane conservatore americano. Kirk è stato colpito al collo da un cecchino che si trovava in un edificio del campus universitario. Il colpevole sembra aver confessato, secondo quanto annunciato da Trump, convinto dal padre a costituirsi. Il Presidente americano si augura che per lui venga decisa la pena di morte. Si tratta di un giovane di 22 anni di nome Tyler Robinson. La violenza politica va combattuta in ogni forma, questa la voce unanime che si leva sia dai democratici che dai repubblicani. Le bandiere americane sono state issate a mezz’asta per rispetto alla memoria di Charlie Kirk e la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha osservato un minuto di silenzio. Tutte le autorità religiose invitano alla preghiera. Kirk era un amante del dibattito e del dialogo, sempre rispettoso dei suoi avversari politici, amava parlare con i giovani, di qualunque credo politico in tutte le forme possibili, social compresi. Ed è questo che rende ancora più assurdo, se possibile, il suo atroce delitto. Si è acceso anche il dibattito sulla violenza verbale usata dai politici. Sul fatto che Trump e i suoi sostenitori vengano spesso etichettati come una minaccia per la democrazia, dei fascisti in chiave moderna. E di come al contrario il Presidente americano usi la sua retorica per fomentare il pubblico politico di destra. Kirk era un giovane amante della sana politica. A soli 28 anni è comparso su Fox News, Fox Business News e CNBC. Era anche editorialista, grande oratore, autore di tre libri tra cui quello più venduto su amazon “The MAGA Doctrin: the only ideas that will win the future”. Ha reclutato nuovi giovani elettori per Trump e aveva un suo podcast. Un grande oratore al quale si è cercato di tappare la bocca con la violenza, non pensando che ora la sua voce risuonerà per sempre.


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