Ambiente

TUTTO SUL MARE

di Angelo Vitale -


Promuovere la trasformazione verso un’economia blu climaticamente neutra, sostenibile, produttiva e competitiva entro il 2030, creando e sostenendo le condizioni affinché la soglia del 2050 sia il traguardo di un oceano sano per tutti. E’ l’obiettivo del partenariato Sustainable Blue partito in Italia, con il nostro Paese a coordinarlo e la Norveglia ad affiancarlo, per tutelare gli oceani e le risorse ambientali marine. Una rete di 60 istituzioni partner di 25 Paesi e della Commissione europea metteranno in comune gli investimenti in ricerca e innovazione per allineare i programmi nazionali su scala paneuropea, avendo nella lente il bacino marittimo (Mediterraneo, Mar Nero, Baltico e Mare del Nord) e la dimensione dell’Oceano Atlantico.
Raffaele Liberali coordinerà il team del MUR impegnato nell’iniziativa che la ministra Anna Maria Bernini vede “indirizzata al benessere generale dell’Europa intera. Un’opportunità di scoperta e di sviluppo, per fare avanzare la nostra cooperazione come partner europei, condividendo i nostri valori comuni non solo nel campo della politica ma anche in quello cruciale della ricerca. E’ un impegno senza precedenti per la ricerca e l’innovazione per la dimensione marittima europea. Investire nella Blue Economy significa portare un maggiore valore aggiunto nelle attività che oggi sono basate e legate al mare, ma anche impegnarsi a svilupparne di nuove”.
Cinque le aree di intervento, una base per la prima serie di inviti a presentare proposte. I gemelli digitali oceanici su scala dei bacini sottomarini serviranno a pianificare lo spazio marino e marittimo con risorse, processi e sistemi marini. Strutture marine di blue generation saranno applicate nelle industrie offshore, nei settori chiave di trasporti, energia e cibo per sostenere la strategia di diversificazione dell’UE. L’intelligenza artificiale, la sorveglianza marittima e il fondale marino in 4D innoveranno la gestione degli usi del mare. L’approccio One Health promuoverà la gestione sostenibile delle biorisorse oceaniche e la capacità di generare cibo. Con il Blue Food, infine, da guidare a transizione esplorandone i settori con soluzioni tecnologiche, digitali, intelligenti e circolari.
Il via con un investimento di circa 500 milioni di euro nell’arco di sette anni, nell’ambito dei 49 partenariati di Horizon Europe. Sei i bandi nei prossimi sette anni: il primo partirà tra meno di un mese con un approccio sea-basin, cioè coerente sui due lati della frontiera terra-mare secondo un orientamento basato sugli ecosistemi, incarnando lo spirito di una cooperazione internazionale e scientifica capace di andare oltre i confini.
E Bernini, spiegando che “la Commissione europea e gli Stati membri lavoreranno insieme per garantire le risorse finanziarie, in un processo di valutazione delle proposte di innovazione per rispondere sia agli obiettivi comuni europei sia a quelli nazionali”, rivela “Abbiamo lavorato insieme al ministero delle Imprese e del Made in Italy per garantire 9,5 milioni di euro per i primi due bandi. Questa partnership, insieme al più ampio progetto di Horizon Europe, rafforzerà, grazie alle sue caratteristiche, le basi per un nuovo spazio europeo della ricerca, con aree prioritarie di intervento condivise, principi comuni e iniziative co-finanziate”.

Sulla stessa linea la commissaria Europea per la Ricerca, Mariya Gabriel: “Mi aspetto risultati concreti, per ripristinare i bacini marittimi e oceanici dell’UE entro il 2030 a beneficio dei cittadini Ue”.

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