Esteri

Ucraina, dal possibile incontro Trump-Putin alle sanzioni Usa

Ushakov ha affermato che Mosca è in attesa di segnali concreti da Washington

di Ernesto Ferrante -


Mosca e Washington stanno discutendo di un possibile vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense Donald Trump, ma al momento non si è ancora entrati nella fase operativa. A dichiararlo è stato Yuri Ushakov, consigliere di Putin per la politica estera, precisando che “il tema è all’ordine del giorno, ma non si è ancora concretizzato. Tuttavia, credo che l’incontro possa avvenire in qualsiasi momento”.

Date da decidere per gli incontri

Secondo Ushakov, saranno i leader a decidere la tempistica esatta. Due le opzioni sul tavolo: “Una riunione con una preparazione approfondita e la possibilità di firmare documenti significativi, oppure un incontro informale per discutere direttamente alcune questioni, che poi verrebbero affidate ai rispettivi team”.

Commentando i negoziati per migliorare le relazioni bilaterali, Yuri Ushakov ha affermato che la Russia è in attesa di segnali concreti dagli Stati Uniti: “È stato il Dipartimento di Stato a rinviare l’incontro già concordato. Ma resta l’intesa a lavorare su questo canale, stabilita nei primi contatti telefonici tra i nostri leader, e sono certo che il dialogo continuerà”.

Il dialogo tra Russia e Usa è migliorato

Il consigliere presidenziale, nel corso di un’intervista al programma “Mosca. Cremlino. Putin”, ha descritto l’attuale comunicazione con l’amministrazione presidenziale statunitense come “amichevole” e “da partner”, evidenziando le differenze rispetto all’era Biden, quando gli uomini dell’ex presidente “si limitavano a leggere posizioni ufficiali da un foglio, senza vera discussione o apertura”. Al contrario, dopo il cambio alla Casa Bianca, “è in corso un dialogo che permette di andare più in profondità e valutare possibilità reali di progresso”.

Altre sanzioni contro Mosca

Le sanzioni adottate contro la Russia per il conflitto in Ucraina sono state prorogate per sei mesi. Dopo il via libera del Consiglio Europeo, arrivato nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, e l’accordo in Coreper di venerdì mattina, la procedura scritta si è conclusa alle 11 di ieri, con la firma di tutti i 27 Paesi. Le misure afflittive sono ora in vigore fino al 31 gennaio 2026. Imminente anche l’adozione del piano per il diciottesimo pacchetto. La Germania prevede che sarà adottato questa settimana “dopo una visita della Commissione in Slovacchia”. L’elemento chiave è la proposta di abbassare l’attuale tetto massimo del prezzo del petrolio russo nel G7 da 60 a 45 dollari.

Tajani sulla pace in Ucraina

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani si è detto “non molto ottimista” su una possibile tregua nel conflitto tra Russia e Ucraina entro la fine dell’anno. Intervenuto a Morning News su Canale 5, Tajani ha sostenuto i russi sono determinati a proseguire la guerra, forti di un’economia di guerra e di un esercito numeroso e ben finanziato: “Putin vuole andare avanti per una serie di motivi…Ha un esercito di un milione di persone, i militari vengono pagati il doppio rispetto a un operaio medio russo, e molte imprese si sono riconvertite alla difesa”.

Il ministro ha sottolineato come per fermarlo sarà necessario agire con più decisione sul piano economico: “Credo che sarà inevitabile infliggere altre sanzioni però mirate agli aspetti finanziari, in modo da impedire a Putin di finanziare le proprie truppe. È il modo migliore per convincerlo a più miti consigli”.

I falchi del GOP

Di sanzioni si è tornato a parlare anche negli Stati Uniti. Donald Trump avrebbe esortato i repubblicani a “muoversi” sulla legge per imporre nuove sanzioni contro la Russia per cercare di riportare Vladimir Putin al tavolo dei negoziati. Lo ha rivelato, in un’intervista a Abc news, il senatore Lindsey Graham, uno dei più vicini al presidente.

Il provvedimento in questione prevede che se un Paese acquista prodotti dalla Federazione russa e non aiuta l’Ucraina, verrà penalizzato con dazi del 500% sulle sue merci che arrivano negli Usa. Le tariffe colpirebbero soprattutto Cina e India. Graham ha raccontato che il tycoon gli ha chiesto di procedere durante una partita di golf. “Approveremo la legge dopo la pausa di luglio poi il presidente deciderà se firmarla”, ha riferito il senatore del GOP.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel suo quotidiano briefing con la stampa, ha auspicato che la data del terzo round di colloqui con l’Ucraina possa diventare presto più chiara: “Ci aspettiamo che tale chiarezza arrivi presto”. Peskov ha poi attaccato Lindsey Graham: “Egli appartiene a un gruppo di russofobici inveterati. Se fosse stato per lui, queste sanzioni sarebbero state imposte molto tempo fa. Aiuterebbe un accordo? Questa è una domanda che dovrebbe essere posta a coloro che danno vita a tali fatti”, ha concluso il portavoce.


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