Esteri

Ucraina, il governo: “Sventato un attacco russo”

di Alessio Gallicola -


Prevale il tatticismo ma la situazione resta fortemente a rischio. Nelle ultime ore è l’Ucraina ad alimentare venti di guerra con alcune dichiarazioni delle sue autorità, che hanno informato di aver smantellato un “gruppo criminale” legato a Mosca che preparava “attacchi armati” per destabilizzare il Paese. E questo anche se poco prima il ministro della Difesa, Alexei Reznikov, aveva affermato che al momento una minaccia di invasione russa “non esiste”, anche se per il futuro rimangono “scenari rischiosi”.

Intanto, dopo la mobilitazione di truppe americane e della Nato, non si è fatta attendere la risposta della Russia, che ha proseguito le esercitazioni delle sue truppe corazzate in Crimea. Dal canto suo la Casa Bianca chiarisce che ci saranno sanzioni importanti per Putin se dovesse davvero sferrare l’attacco all’Ucraina. Addirittura Biden ha minacciato provvedimenti che potrebbero colpire personalmente Putin.

Continua, insomma, il braccio di ferro tra le due grandi potenze, con l’Unione Europea che cerca di ritagliarsi uno spazio di manovra, anche se al proprio interno le posizioni degli Stati membri non appaiono univoche. Soprattutto Francia e Germania si segnalano per il loro protagonismo, con il presidente francese Macron intenzionato ad aprire un canale diplomatico con Putin, col quale ha annunciato che avrà venerdì un colloquio telefonico. E la Germania si è rifiutata di inviare armi all’Ucraina, probabilmente in omaggio agli affari economici che i tedeschi hanno con la Russia.

L’Europa è alle prese con il problema dell’approvvigionamento di gas, che notoriamente dipende per il 40% da fonti russe. Per questo gli Stati Uniti hanno rassicurato l’alleato europeo di aver approntato un piano di emergenza per compensare un’eventuale riduzione delle esportazioni di Mosca utilizzando altre fonti reperite in Africa e Medio Oriente.

Da Washington sembra siano stati avviati contatti con fornitori di gas naturale liquefatto (Lng), puntando ad acquisirne piccole provviste per consentire ai Paesi europei eventualmente in difficoltà di superare la stagione fredda.

Intanto, nonostante i diversi approcci, l’obiettivo dell’Europa resta comune: evitare che si infiammi ulteriormente l’atmosfera. Si parla in questi giorni di “de-escalation” della tensione e per questo obiettivo stanno lavorando essenzialmente Francia e Germania, come ribadito nell’incontro tenutosi all’Eliseo tra Macron e il neo Cancelliere tedesco Scholz.


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