Esteri

Ucraina, negoziati al palo. Crosetto: “Non siamo pronti né a un attacco russo né di un’altra nazione”

di Ernesto Ferrante -


Quattro pietre sui negoziati per mettere fine al conflitto in Ucraina. Le parole di Trump, Crosetto e Peskov e la mossa del ministro degli Esteri britannico, certificano lo stallo delle trattative e la distanza tra le parti. L’odio tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è “imperscrutabile”. Lo ha dichiarato ai giornalisti il presidente Usa Donald Trump. “Ho fermato sette guerre, pensavo che questa sarebbe stata facile per me, ma si è rivelata difficile”, queste le parole del tycoon, riportate dai media statunitensi. “L’odio tra Zelensky e Putin è imperscrutabile. Si odiano così tanto che quasi non riescono a parlare. Sono incapaci di parlarsi”, ha aggiunto il capo della Casa Bianca.

I dubbi di Crosetto

Le condizioni non sono ottimali. “Sono mesi che parliamo di possibilità di tregua e quello che è stato è che sono aumentati esponenzialmente gli attacchi su Kiev, sull’Ucraina, sui civili, sugli ospedali, sulle centrali elettriche ucraine. Sono settimane in cui il clima che ci circonda è un clima deteriorato, non soltanto in Ucraina ma in tutto il mondo e io penso che ci sia un enorme bisogno di trovare nuove vie di impegno per cercare la pace e la tregua: non so quali, so che abbiamo la necessità di provare tutte quelle possibili e immaginabili”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine della presentazione dei risultati del tour mondiale di nave Vespucci.

“Abbiamo la necessità di mettere insieme le nazioni, di usare il peso di più nazioni per fare pressione. Non credo a un modo estemporaneo di affrontare crisi endemiche, ci vuole ragionamento, ci vuole pazienza, ci vuole determinazione, ci vuole un progetto. Mi auguro un’accelerazione da questo punto di vista della comunità internazionale nelle prossime settimane perché non abbiamo più tempo da perdere – ha ribadito il ministro – il clima così non può che peggiorare e non può che essere un clima drammatico per tutti noi, quindi abbiamo il dovere di fare qualunque cosa per invertire una rotta verso un dirupo che mi pare di vedere inarrestabile, anzi sempre più veloce”.

L’ammissione del ministro della Difesa italiano

“Non siamo pronti né a un attacco russo né di un’altra nazione, lo dico da tempo. La gente non vuole sentir parlare di necessità di difesa ma penso che il mio compito sia quello di mettere questo Paese in condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci. Adesso non lo siamo, perché non abbiamo investito più in difesa negli ultimi 20 anni”, ha concluso Crosetto.

Peskov parla apertamente di guerra

“La Nato è in guerra con la Russia”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sottolineando che “è evidente e non c’è bisogno di ulteriori conferme. La Nato è di fatto coinvolta in questa guerra”.

L’ambasciatore russo a Londra è stato convocato oggi al Foreign Office su indicazione della ministra degli Esteri britannica, Yvette Cooper, per protesta contro “la significativa violazione senza precedenti dello spazio aereo polacco e della Nato” attribuito a droni russi e la “successiva incursione in Romania”. Lo si legge in una nota in cui si ribadisce “la condanna senza riserve di queste azioni sconsiderate”. Cooper ha poi elogiato la “risposta” collettiva della Nato e la determinazione degli alleati di restare “al fianco” di Kiev. “La Russia – conclude il comunicato – deve mettere fine alla guerra illegale in Ucraina”.


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