Le forze armate russe starebbero rinchiudendo i coscritti in stanze calde privandoli di acqua fino a quando non accettano di arruolarsi per combattere in Ucraina. Questo quanto sostenuto dal quotidiano russo Ridus riferendo che un centro di reclutamento militare nella regione di Tver ha ricevuto lamentele secondo cui i soldati sono stati obbligati a firmare contratti di ingaggio dietro molteplici pressioni psicologiche.
“I ragazzi di questo reparto militare, agli ordini dell’ufficiale politico, vengono riuniti in un ambiente con un caldo enorme e con le finestre chiuse. Non li lasciano andare e non lasciano che bevano acqua”, ha riferito la madre di un coscritto della regione di Tver alla stampa.
Queste strategie di pressione, risaltano le difficoltà che l’esercito russo ha avuto come conseguenza della decisione politica del Cremlino di non dichiarare formalmente guerra all’Ucraina, ma scegliendo di etichettare l’invasione come una “operazione militare speciale”. Stando alle regole militari russe, in questo scenario solo i soldati a contratto possono essere inviati in prima linea.
Ucraina, pressioni psicologiche per arruolare soldati russi

Le forze armate russe starebbero rinchiudendo i coscritti in stanze calde privandoli di acqua fino a quando non accettano di arruolarsi per combattere in Ucraina. Questo quanto sostenuto dal quotidiano russo Ridus riferendo che un centro di reclutamento militare nella regione di Tver ha ricevuto lamentele secondo cui i soldati sono stati obbligati a firmare contratti di ingaggio dietro molteplici pressioni psicologiche.
“I ragazzi di questo reparto militare, agli ordini dell’ufficiale politico, vengono riuniti in un ambiente con un caldo enorme e con le finestre chiuse. Non li lasciano andare e non lasciano che bevano acqua”, ha riferito la madre di un coscritto della regione di Tver alla stampa.
Queste strategie di pressione, risaltano le difficoltà che l’esercito russo ha avuto come conseguenza della decisione politica del Cremlino di non dichiarare formalmente guerra all’Ucraina, ma scegliendo di etichettare l’invasione come una “operazione militare speciale”. Stando alle regole militari russe, in questo scenario solo i soldati a contratto possono essere inviati in prima linea.