Esteri

Ucraina, scatta la tregua di tre giorni voluta da Putin

di Eleonora Ciaffoloni -


È scattata alla mezzanotte di giovedì, ora di Mosca, la tregua unilaterale di tre giorni ordinata dal presidente russo Vladimir Putin in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Vittoria, che ricorda la sconfitta del nazifascismo da parte dell’Unione Sovietica. L’annuncio è stato dato dai media ufficiali russi, che parlano di un’iniziativa simbolica per onorare l’80° anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale.

L’Ucraina non ha mai riconosciuto la tregua di Putin, definendola una “rappresentazione teatrale” senza valore concreto e rilanciando la proposta, finora ignorata dal Cremlino, di un cessate il fuoco di almeno trenta giorni. Poche ore prima dell’entrata in vigore della pausa, entrambi i Paesi si sono scambiati intensi attacchi aerei: in Ucraina, i bombardamenti hanno causato almeno due vittime, mentre in Russia si è resa necessaria la chiusura di alcuni aeroporti per motivi di sicurezza.

Mosca ha confermato che le sue forze armate osserveranno il cessate il fuoco ordinato da Putin, ma ha anche avvertito che reagiranno “immediatamente” in caso di nuovi attacchi da parte ucraina. Una tregua condizionata, dunque, che secondo Kiev rischia solo di legittimare nuove offensive russe sotto la copertura della retorica celebrativa.

La breve pausa armata arriva in un contesto di pressioni crescenti sul Cremlino da parte della comunità internazionale, in particolare degli Stati Uniti. Il vicepresidente americano J.D. Vance ha dichiarato che, sebbene Washington consideri eccessive alcune richieste russe, c’è ancora spazio per una trattativa diretta tra Mosca e Kiev. “I russi chiedono troppo – ha detto Vance – ma crediamo che un accordo sia possibile, se le parti si siedono davvero allo stesso tavolo”.

Intanto, la capitale russa si prepara alla tradizionale parata del 9 maggio in Piazza Rossa. Tra i leader stranieri presenti figura il presidente cinese Xi Jinping, che ha voluto sottolineare l’alleanza stabile tra Pechino e Mosca, dichiarando che i rapporti tra i due Paesi “non sono temporanei” e non saranno intaccati dal dialogo diplomatico avviato dagli Stati Uniti. “Russia e Cina devono resistere a ogni tentativo esterno di minare la loro amicizia”, ha affermato in un’intervista concessa a media russi.

Nel frattempo, continuano gli attacchi con droni ucraini sulla regione di Mosca: almeno nove sarebbero stati intercettati nelle ultime ore, dopo i 27 abbattuti nei giorni precedenti. E mentre altri leader internazionali, come il presidente serbo Aleksandar Vučić e il premier slovacco Robert Fico, sono attesi a Mosca – sfidando le pressioni dell’Unione Europea – la guerra continua a bruciare ai margini della celebrazione.


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