Esteri

Ucraina: si intensificano gli attacchi contro navi e porti

di Ernesto Ferrante -


Kiev intensifica i suoi attacchi contro navi e porti in Crimea. Intanto le forze armate russe hanno lanciato 44 droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana sugli oblast di Odessa e Sumy, in Ucraina. Lo riporta l’aeronautica militare ucraina su Telegram, precisando che la contraerea è riuscita ad abbatterne 32.
“Il nemico ha attaccato l’oblast di Odessa con droni per quattro ore e mezza nella notte. Ancora una volta, hanno colpito le infrastrutture civili nella regione del Danubio a Odessa”, ha spiegato il capo dell’amministrazione militare di Odessa, Oleh Kiper.
Kiev rivendica un successo militare: “Nella parte nord-occidentale del Mar Nero, le forze di difesa meridionali hanno distrutto un’altra nave nemica del tipo KS-701 Tuna”.

Kiev prende di mira porti e navi in Crimea

Più di 100 infrastrutture portuali sono state danneggiate dagli attacchi russi ai porti ucraini dal 18 luglio. Lo ha denunciato il vice primo ministro ucraino Oleksandr Kubrakov, aggiungendo che le esportazioni di grano sono diminuite di quasi 3 milioni di tonnellate al mese, dal giorno in cui la Russia ha abbandonato l’accordo sull’esportazione di grano del Mar Nero sostenuto dalle Nazioni Unite.
“Dal 18 luglio, a causa degli attacchi russi ai porti ucraini, 105 infrastrutture portuali sono state danneggiate e parzialmente distrutte – ha scritto Kubrakov su Facebook – A seguito degli attacchi nei porti della zona del Danubio e del blocco dei porti marittimi, le esportazioni di grano verso Asia, Africa ed Europa sono state ridotte di quasi 3 milioni di tonnellate al mese”.
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha dichiarato all’emittente Rossiya 1 che il suo Paese “non ha altra scelta se non quella di vincere”.
“Non abbiamo altre opzioni”, ha ribadito ancora, rimarcando che l’esercito russo “continua a distruggere attrezzature e personale delle forze armate ucraine”. Shoigu ha affermato che al momento “l’obiettivo principale” è quello di mettere fuori causa “l’equipaggiamento militare” degli ucraini.
“Le forze militari sono impegnate a mantenere una difesa attiva laddove è necessario. In alcuni punti è più facile, in altri meno, ma posso dire che i comandanti operano con fiducia. Oggi stiamo difendendo in modo affidabile quello che c’è da difendere”, ha chiarito ancora il ministro.
La Germania ha consegnato altri 20 veicoli da combattimento Marder a Zelensky, portando il numero totale a 60, secondo l’elenco del governo tedesco. Questa settimana da Berlino sono arrivati due veicoli corazzati per lo sminamento Wisent 1, 20 droni da ricognizione RQ-35 Heidrun e 3.000 munizioni di artiglieria da 155 mm.
Secondo il New York Times, Mosca è riuscita a eludere le sanzioni e i controlli sulle esportazioni imposti dall’Occidente e ad aumentare la produzione missilistica al di sopra dei livelli prebellici.
Stando ai funzionari citati, i russi avrebbero aggirato i controlli americani sulle esportazioni utilizzando i loro servizi di intelligence e il dipartimento militare per gestire reti illegali di contrabbandieri di componenti chiave, esportandoli in altri Stati, come Armenia e Turchia, da cui è più semplice l’invio ai destinatari finali.
La Russia darà una risposta immediata e dura all’Estonia se Tallinn dovesse procedere con la minaccia di confiscare i beni russi e trasferirli in Ucraina. Lo ha annunciato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, a margine del Forum economico orientale (Eef) a Vladivostok.
“Valutiamo e considereremo qualsiasi tentativo di confiscare beni russi come una palese violazione di tutte le norme legali conosciute, un’aperta invasione della proprietà sovrana”, ha avvertito Zakharova.
“Se tali iniziative da parte degli estoni diventassero realtà, allora riterremmo che non si tratti di un ‘sequestro’ ma di un caso di furto; di questo Tallinn può stare certa: la risposta di Mosca li colpirà dove fa più male e non tarderà ad arrivare”, ha assicurato la portavoce.

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