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Cronaca

Udine, scontri e tensioni in città. Manifestazione pro-Palestina degenerata in violenza

Udine: manifestazione pro-Palestina degenera in scontri violenti con feriti, arresti e città devastata da frange estremiste.

di Redazione -


A Udine si è vissuta una giornata di tensione. Quella che doveva essere una manifestazione autorizzata e pacifica a sostegno della causa palestinese è presto degenerata in violenza, portando alcune zone della città sull’orlo del caos.

Un corteo partito in ritardo, ma inizialmente tranquillo

In origine, tutto sembrava procedere secondo quanto concordato tra organizzatori e autorità. A Udine, si sono radunati nel pomeriggio circa 5.000 manifestanti in Piazzale della Repubblica, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Una folla eterogenea composta da famiglie, studenti, attivisti e anche numerosi stranieri residenti nella zona.

Accanto ai manifestanti pacifici, tuttavia, si è notata sin da subito la presenza di piccoli gruppi di giovani incappucciati. Il corteo è partito con circa 45 minuti di ritardo, snodandosi lungo le vie principali della città seguendo il percorso stabilito.

La tensione esplode

L’arrivo in Piazza Primo Maggio ha segnato l’inizio degli scontri, quando una frangia del corteo si è staccata dal gruppo principale e ha tentato di sfondare il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine, schierate per prevenire incidenti. L’intento di un centinaio di manifestanti era quello di proseguire verso il Bluenergy Stadium, dove era in pieno svolgimento la partita Italia Israele valida per le qualificazione i prossimi Mondiali.

Ne è nata una vera e propria guerriglia urbana che è durata circa due ore. Sono stati lanciati petardi, bombe carta, pietre e bottiglie, mentre alcuni cassonetti venivano rovesciati per improvvisare barricate. Diversi manifestanti avevano il volto coperto e si muovevano in modo disorganizzato ma compatto.

La risposta delle forze dell’ordine

Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, in assetto antisommossa, hanno reagito con cariche di alleggerimento, lacrimogeni e con l’uso degli idranti per disperdere i gruppi più violenti. La maggior parte dei manifestanti pacifici si è allontanata autonomamente dalla piazza per evitare di rimanere coinvolta.

Il bilancio provvisorio parla di decine di fermati e alcuni feriti, sia tra i manifestanti che tra gli agenti. Alcuni contusi sono stati trasportati all’ospedale di Udine per accertamenti.

Una città ferita

Dopo sei ore, la situazione è tornata gradualmente sotto controllo, ma Udine è rimasta blindata, accessi al centro storico limitati, pattugliamenti continui e traffico deviato. Il passaggio dei manifestanti violenti ha lasciato dietro di sé danni a vetrine, segnaletica e arredi urbani, oltre all’ormai familiare odore acre dei lacrimogeni che aleggia ancora nell’aria.

Le reazioni

Molti cittadini hanno espresso sdegno e amarezza per una città messa in ginocchio da una minoranza violenta. Numerosi i messaggi di sostegno alle forze dell’ordine, che come sempre si sono trovate a fronteggiare attacchi inaccettabili e ignobili.

Udine, che aveva sperato in una giornata di civile espressione democratica, si ritrova a dover fare i conti con l’ennesimo episodio di violenza urbana. Resta ora da capire chi abbia realmente orchestrato gli scontri e se dietro la frangia violenta si nascondano gruppi organizzati.


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