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UE: spinta sull’efficienza energetica nell’edilizia e sui combustibili verdi

di Anna Maria Funari -


La nuova direttiva UE sul rendimento energetico nell’edilizia, ma anche il programma di decarbonizzazione e le proposte sui nuovi combustibili rinnovabili come l’idrogeno. Questi i temi confermati in Commissione Europea con le posizioni del vicepresidente vicario della Commissione Europea nonché commissario per il Clima ed il Green Deal europeo Frans Timmermans e della commissaria Ue per l’ Energia Kadri Simson, che hanno recentemente tracciato un bilancio di quanto fatto finora in Europa sui temi ambientali ed energetici per poi lasciar spazio alle nuove prospettive.

Timmermans ha tenuto a puntare il dito sul cambiamento “troppo lento” avvenuto nel settore delle costruzioni. “Gli edifici rappresentano il 40% dell’energia che utilizziamo – spiega – e il 36% delle emissioni di gas serra. La maggior parte degli edifici oggi sarà ancora lì nel 2050, quindi per ridurre il consumo di energia e le emissioni dobbiamo ristrutturarli”. Il vicepresidente ha sottolineato come milioni di cittadini europei non riescono più a pagare le bollette a causa dei costi troppo elevati dell’energia e vivono in case mal isolate con sistemi energetici obsoleti. Il paradosso secondo Timmermans è che sono proprio le persone più povere e vulnerabili quelle costrette a pagare molto di più per l’energia in quanto un edificio inserito nella classe energetica più bassa consuma circa dieci volte di più di quelli al vertice.

Da qui l’idea di alcune misure Ue per ridurre il più possibile questo gap, a partire da veri e propri passaporti di ristrutturazione che consentiranno un tracciamento dei miglioramenti ottenuti. Ma non solo. Si vuole infatti aggiornare tutti gli immobili con un’etichetta energetica G all’etichetta energetica F entro il 2030 e all’etichetta E nel 2033. Per gli edifici pubblici, le scadenze saranno rispettivamente 2027 e 2030. “La nostra proposta – dice il vicepresidente per il Green Deal europeo – non contiene alcun divieto di vendita o affitto per gli edifici che saranno qualificati nella classe G, cioè per quel 15% degli edifici identificati come quelli con la peggiore certificazione energetica. La proposta lascia agli Stati Membri la libertà di decidere come arrivare a rispettare lo standard minimo”. Da Frans Timmermans, poi, vengono sull’edilizia parole schiette e dirette, “no frills” direbbero gli inglesi, senza troppi fronzoli: “in una casa non ristrutturata, stai quasi buttando soldi dalla finestra, letteralmente, mentre il calore fuoriesce dalle finestre, sotto le porte e attraverso pareti e tetti non isolati”.

La commissaria al Clima Kadri Simson, invece, pone l’accento sul tema del gas: “Quasi due anni fa, la presidente von der Leyen ha annunciato il Green Deal europeo e il nostro impegno per la neutralità climatica. Oggi stiamo trasformando quella strategia in regole concrete per alcune delle ultime aree rimaste del settore energetico, comprese alcune delle più difficili. Ed innanzitutto, vorrei parlare del gas”. Per la Simson, le nuove proposte sono state pensate affinché il ruolo del gas naturale nel nostro sistema energetico diminuisca e quello delle opzioni più verdi – come l’idrogeno rinnovabile, il biometano, il biogas- aumenti. “Decarbonizzare il nostro mercato del gas entro il 2050 – dice – è un compito complesso e dobbiamo creare le giuste condizioni per farlo ora. Lo abbiamo già fatto con il nostro mercato elettrico, dove l’anno scorso abbiamo visto più energia prodotta con energia verde che con combustibili fossili”.

Dalla commissaria europea, infine, i quattro obiettivi principali previsti dal nuovo pacchetto. In primo luogo, stabilire il quadro normativo per un mercato europeo dell’idrogeno e consentire lo sviluppo di una rete infrastrutturale dedicata.  Rendere più facile l’accesso alla rete del gas esistente per i gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, eliminando innanzitutto qualsiasi tariffa transfrontaliera per i gas verdi. Assicurare una progressiva eliminazione del gas fossile. Mettere il consumatore “al centro” e fare in modo che le persone dispongano delle informazioni e degli strumenti giusti per fare scelte ecologiche e partecipare al mercato.


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