Esteri

UK STRIKES

di Martina Melli -


Dopo la Francia, anche il Regno Unito è sconquassato dallo sciopero più grave degli ultimi dieci anni. Il cosiddetto “Walkout Wednesday”, una mobilitazione sindacale senza precedenti che, nella giornata di ieri, ha paralizzato il Paese. Centinaia di migliaia di lavoratori – personale scolastico, universitario, agenzie di frontiera, trasporti e funzionari pubblici – hanno interrotto il proprio lavoro con l’intento di mandare un messaggio chiaro al Governo. I cittadini britannici chiedono, infatti, aumenti salariali per contrastare l’inflazione e riuscire a coprire le salatissime bollette alimentari ed energetiche.
Delle 23.000 scuole statali in Inghilterra e Galles, circa l’85% è stato coinvolto nelle chiusure, con 300.000 insegnanti scesi in piazza a manifestare. La ministra dell’Istruzione Gillian Keegan ha criticato duramente questa scelta, a suo parere “non necessaria”. “Le trattative sono in corso e l’esecutivo ha offerto la disponibilità per un aumento dei salari” ha fatto sapere stizzita. Anche i dipendenti pubblici di frontiera (Pcs), addestrati per appena due giorni prima di essere inviati in zone complicate quali Calais (a contrastare il possesso di passaporti falsi, il contrabbando di droga, il traffico di esseri umani e la schiavitù) hanno aderito allo sciopero. Rispetto a un costo della vita ormai insostenibile, i membri del Pcs chiedono un aumento salariale del 10%, un accordo sulle pensioni e, soprattutto, la sicurezza sul lavoro. Un portavoce del Ministero degli Interni, interpellato in merito, ha commentato: “Tutto il personale di emergenza schierato è sufficientemente addestrato per le attività richieste. Mantenere la sicurezza del confine del Regno Unito è la nostra massima priorità, e la Border Force non scenderà mai a compromessi sulla sicurezza”. Lo Uk, tra la grave crisi politica ed energetica, l’inflazione superiore al 10% (il livello più alto in quattro decenni) e la sfiducia dei mercati internazionali, da mesi si trova a fronteggiare un vero e proprio tsunami di scioperi in tutto il settore pubblico e privato, compresa la sanità (già pesantemente intaccata negli ultimi anni), i trasporti, la Royal Mail ecc.

Dopo i vigili del fuoco in sciopero nazionale, e questo Walkout Wednesday da dimenticare, la prossima settimana sarà il turno di infermieri, personale delle ambulanze, paramedici, gestori delle chiamate di emergenza e altri operatori sanitari. Fino a qui, il Governo Sunak ha sempre adottato la linea dura con i sindacati. Adesso però, data la gravità della situazione, non è più escluso che quella stessa linea possa drasticmente ammorbidirsi.

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