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Dopo i 14 morti di Praga ora è allerta nazionale fino a gennaio: caccia sui social agli emulatori dello studente cecchino IL VIDEO LE FOTO

di Angelo Vitale -


Dopo la sparatoria avvenuta in un’università nel centro di Praga che ha causato 14 morti, ora è allerta nazionale in tutta la Repubblica Ceca: lo ha deciso il governo in una riunione di emergenza, stabilendo che le misure di sicurezza verranno intensificate nei confronti di tutti gli obiettivi sensibili, a partire dalle scuole, fino al primo gennaio 2024. Mentre si avvia a conclusione l’identificazione delle vittime – solo una su 14 finora non ha nome – la polizia ceca ha fatto sapere di non avere “informazioni su alcuna minaccia specifica”, aggiungendo che la decisione preventiva è “un segnale del fatto che siamo pronti ad affrontare ogni emergenza”.

La polizia ha pure precisato che è partito un monitoraggio dei post sui social media, segnalando contenuti che incitano all’odio nei confronti delle vittime della sparatoria e sottolineando che ci saranno conseguenze penali nei confronti di quanti si renderanno autori di questi messaggi. Non solo un’azione preventiva: “Da giovedì abbiamo registrato diversi casi specifici di persone che sono state (presumibilmente) ispirate dal terribile atto e vogliono imitarlo”. “Risponderemo immediatamente”, è scritto nel post sui social che invita i cittadini a partecipare a questa ricerca di messaggi allarmanti.


COSA E’ ACCADUTO: IL RACCONTO IN TEMPO REALE DALLE 16.00 DI GIOVEDI’

Gli agenti di polizia riferiscono che risulta un numero imprecisato di morti e feriti. “Sulla base delle prime informazioni possiamo confermare che sul posto ci sono persone morte e ferite”, ha scritto la polizia sui social media, precisando che gli agenti sono stati schierati a causa di una sparatoria in piazza Jan Palach. In quella zona si trovano la Facoltà di Filosofia dell’Università Carolina e l’Accademia di Arti, Architettura e Design.

Secondo la tv ceca, l’assalitore è stato ucciso, neutralizzato dalla polizia. La sparatoria all’università di Praga nella quale sono rimaste uccise e ferite diverse persone è avvenuta nella facoltà di filosofia. Il ministro degli Interni Vít Rakusan si sta recando sul posto.

Nella concitazione causata dalla vicenda, l’Università aveva inviato una mail a tutti i suoi recapiti, invitando tutti, professori, studenti e impiegati, a rimanere sul posto, nelle stanze e negli uffici, suggerendo anche a barricarsi all’interno posizionando mobili e sedie sul retro delle porte.

Il sindaco di Praga, Bohuslav Svoboda, si è detto “totalmente scioccato per quello che è accaduto all’Accademia di Belle arti”.

Il ministro dell’Interno ceco, Vit Rakusan, ha confermato che l’assalitore è morto. Parlando alla televisione pubblica, ha anche detto che non ci sono altri sospetti e quindi non ci sono imminenti pericoli per la popolazione che viene comunque esortata a collaborare con la polizia.

Il primo bollettino parziale parla di 10 morti e almeno 10 feriti in gravi condizioni, oltre ad altri feriti. Nessun particolare, finora, sulla dinamica dell’attacco. La tv privata Nova ha parlato anche di un’esplosione, durante i fatti, confermando che il cecchino abbia sparato dall’alto, dal tetto di un edificio.

Secondo l’agenzia di stampa Ctk, la polizia della Boemia centrale sta cercando un giovane di 24 anni in relazione alla morte dell’assalitore, identificato in un uomo di 55 anni, e che potrebbe essete collegato alla sparatoria.

L’Università è stata completamente evacuata dagli studenti presenti durante l’attacco.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato un messaggio al primo ministro della Repubblica Ceca, Petr Fiala, in cui esprime il più sentito cordoglio alle famiglie delle vittime della sparatoria. La premier “ribadisce la più ferma condanna di ogni forma di violenza, fanatismo e terrorismo, evidenziando che l’Europa ha il dovere di reagire e rafforzare ogni strumento utile a garantire la massima sicurezza dei cittadini”.

La Farnesina e l’ambasciata italiana nella Repubblica ceca monitorano l’evoluzione degli eventi a Praga in raccordo con autorità locali. Subito informato, il ministro degli Esteri Antonio Tajani sta seguendo sviluppi. Per segnalazioni contattare l’Unità di Crisi al+39 06 36225 e visitare il sito Viaggiare Sicuri”, si legge in un post su X della Farnesina.

Diffusa la foto dell’assalitore, una foto sfocata che ritrae uno studente ceco di 24 anni, questa la sua definitiva identificazione, smentendo quella precedente di un uomo nato nel 1968.

Lo studente killer non sarebbe stato ucciso dalla polizia ma si sarebbe suicidato. Si chiamava David Kozak. Aumentano le fonti che citano anche messaggi lasciati da Kozak sui social media.

Il governo della Repubblica Ceca terrà questa sera una riunione di emergenza.

Aggiornato il bilancio delle vittime: sono 15.

“Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e possibilmente suicidarmi”. E’ quanto si legge in un messaggio sul diario creato su Telegram da David Kozak, il giovane ceco di 24 responsabile della sparatoria all’università di Praga, in cui affermava di “aver voluto sempre uccidere” e di aver “realizzato che era molto più conveniente fare una strage di massa invece di essere un serial killer”.

Secondo la polizia l’assalitore, che frequentava la Charles University, “è stato ispirato da altre sparatorie avvenute all’estero”.

“Odio il mondo e voglio lasciare quanto più dolore possibile”, aveva scritto il 17 dicembre su Telegram. E poi, lo stesso giorno “Creature del cazzo”. Due giorni dopo, ieri, “Ho un ronzio nelle orecchie, come una specie di fottuti insetti, vorrei strapparmi le orecchie”. Il 13 dicembre, Bevo il the e vorrei spararmi”. Il giorno prima “E’ una giornata di merda, è una vita di merda”.

L’11 dicembre, dieci giorni fa: “Tutti mi odiavano, mi odiano e continueranno ad odiarmi. Non me ne frega un cazzo, perché è reciproco”. E poi, profetico: “Cancellerò alcuni messaggi da questo diario, perché a volte in uno stato di passione scrivo tanto da rabbrividire, dimenticandomi che lo leggeranno in futuro”.

Il giorno prima, l’annuncio della strage: “Mi presento, mi chiamo David. Voglio fare una sparatoria a scuola e possibilmente suicidarmi. Alina Afanaskina mi ha aiutato tanto (si riferisce alla 14enne russa che il 7 dicembre ha ucciso 2 studenti, ferito 5 altri studenti e si è suicidata, ndr). Ho sempre desiderato uccidere, pensavo che in futuro sarei diventato un maniaco. Poi quando Ilnaz ha sparato (si riferisce a Ilnaz Galyavev, oggi 22 enne, che nel maggio 2021 aveva ucciso sette 14/15enni in una scuola a Kazan in Russia, ndr), ho capito che era molto più redditizio fare omicidi di massa piuttosto che seriali. Mi sono seduto, ho aspettato, ho sognato, ma Alina è diventata l’ultimo punto. Era come se fosse venuta dal cielo in mio aiuto giusto in tempo”.

Alla tragedia si aggiunge una notizia diffusa dalla polizia ceca: anche il padre del sospetto killer è stato trovato morto in un villaggio a 24 chilometri da Praga. David lo avrebbe ucciso prima di raggiungere la capitale.

Il bollettino della serata precisa che i morti sono 14. E aggiunge che la polizia ceca lavora per per appurare se lo studente autore della strage, prima di aver ucciso il padre, sia sia reso responsabile di due altri omicidi relativi a cadaveri ritrovati nella foresta nei giorni precedenti a giovedì.

Rivelato anche che, dopo il ritrovamento del corpo del padre e accertato che lo studente aveva intenzioni omicide, gli investigatori lo avevano cercato in un edificio universitario, evacuandolo. Ma non centrando l’obiettivo, alla fine entrato in un altro edificio ove aveva iniziato la strage, conclusasi nel giro di circa 30 minuti prima che il suo corpo fosse ritrovato dopo il suicidio.

LA RICOSTRUZIONE ORARIA DELLA POLIZIA CECA

La polizia ceca ha riepilogato gli eventi che si sono conclusi con la sanguinosa sparatoria all’università di Praga, ricostruendo la caccia disperata all’aggressore, poi identificato come David Kozak, da parte degli agenti, messi sulle tracce del sospetto da un amico di quest’ultimo, al quale il 24enne aveva inviato un sms in cui manifestava intenti suicidi, poco prima di passare all’azione.

– 12:26: la polizia viene allertata dall’amico che riceve dal 24enne un sms in cui si manifestano intenzioni suicide.

– 12:47: a casa del giovane gli agenti trovano il corpo senza vita di un uomo, e stabiliscono che si tratta del padre.

– 13:15: la polizia apre una ‘caccia all’uomo’ su tutto il territorio nazionale.

– 13:49 : gli agenti stabiliscono che il sospetto potrebbe essere diretto verso la sede di una facoltà dell’Università Carlo IV di Praga.

– 14:22 – inizia l’evacuazione di uno dei campus.

– 14:59 – inizia la sparatoria in una sede vicina. Gli agenti la raggiungono in pochi minuti.

– 15:11: l’aggressore è sul tetto.

– 15:20: il 24enne si suicida usando il fucile che ha con sé. L’aggressore disponeva di licenze per 8 armi. Non è ancora chiaro quante ne avesse e quante sono state usate nella sparatoria di ieri pomeriggio. Il bilancio è di 14 morti e 25 feriti, di cui 10 gravi.



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