Attualità

“Un altro modo per fare propaganda di guerra: scenderemo in piazza”

di Redazione -


di GIORGIO CREMASCHI

 

La presenza di Zelensky al Festival di Sanremo è propaganda di guerra, non è nient’altro. Proprio come si faceva nel 1915-18 quando si presentavano le donne imbandierate con il tricolore.
È una cosa orribile. E non bisogna fare l’errore di cadere nella questione del rapporto tra il Festival di Sanremo e la politica. Tutto è politica e quindi non si può “tenere fuori il Festival” dai temi del momento, sarebbe una ipocrisia.
Perché il Festival potrebbe accogliere i portuali di Genova che stanno facendo gli scioperi per contestare l’invio di armi all’Arabia Saudita, così come potrebbe accogliere i disoccupati, oppure i ragazzi che si occupano di ambiente.
Non si vuole discutere sul fatto che al Festival non si debba parlare anche di temi centrali. Io sostengo fortemente il no alla presenza di Zelensky in quanto presidente di un Paese in guerra a cui il nostro Paese fornisce le armi.
È propaganda di guerra ed è inaccettabile, a maggior ragione nel momento in cui è chiaro che solo una minoranza del popolo italiano è a favore della guerra, mentre la grande maggioranza è contraria alla guerra e alla partecipazione dell’Italia.
Per questo il prossimo 11 febbraio scenderemo in piazza con una manifestazione e un altro appuntamento generale è stato lanciato dai portuali di Genova per il 25 febbraio: una manifestazione nazionale dei lavoratori dei porti contro la guerra, a cui si affiancheranno altre manifestazioni in tutta Italia per l’anniversario della guerra.
Bisogna dirlo chiaramente: il partito guerrafondaio ha rotto, perché tanto più arrogante, sfacciato, odioso, e tanto più è in minoranza rispetto alla popolazione.
È il momento di alzare la testa, anche perché questa presenza di Zelensky potrebbe essere un boomerang della propaganda di guerra.
Quindi da un lato c’è la condanna, ma dall’altro questo boomerang potrebbe far diventare ancora più chiaro che la maggioranza del Paese è contro la guerra.
E credo che sarà un incentivo, per chi come noi è contro la guerra, a manifestare e dire basta al partito guerrafondaio.


Torna alle notizie in home