Cultura & Spettacolo

Il Festival dei record

di Andrea Iannuzzi -


L’ascolto da record dell’ultima serata del Festival della Canzone Italiana di Sanremo resta negli annali storici. Il 74% di share (oltre 14 milioni di telespettatori), ovvero quasi 8 persone su 10 incollate su Rai 1 sono numeri difficili da raggiungere. L’ultimo in ordine di tempo, Sanremo 1995 quando lo share fu del 75.52% e gli spettatori furono più di 17 milioni). Eppure una spiegazione logica, al di là dell’indubbia e indiscutibile bravura di Amadeus e di come è stata organizzata la corazzata festivaliera, si può facilmente individuare su due fattori: un cast di giovani che piacciono a grandi e piccini (la top 5 era proprio espressione di questa gioventù) e il Fantasanremo. Da alcuni dati emersi, si evince come la platea televisiva tra i ragazzini dai 5 ai 24 anni sia aumentata dell’oltre 80% per via proprio del fantasy game. E questo indubbiamente ha inciso sul risultato finale, considerando che il tipo di proposta musicale non era proprio nelle corde dei bambini in età elementare (dai 4 ai 10 anni). Da quando il Fanfasanremo ha preso corpo nel 2022, un tipo di pubblico diverso si è avvicinato a Sanremo. E oggi, a sentire fra i bookmaker, forse ha più “fan” delle classiche scommesse che vengono fatte su vincitori e canzoni. Tanto che il podio finale del Fanstasanremo, rispetto a quello del Festival vero (Mango, Geolier, Annalisa), indica un’altra classifica. La Sad in prima posizione con 375 punti, seguito da Dargen D’Amico con 360 e BigMama con 333. Da considerare che il successo di questo Festival è stato determinato anche da altre realtà coinvolte: dalla stampa, alle radio, ai social. Un Sanremo che cresce di anno in anno, e che apre uno scenario e un dilemma quasi scontati: la Rai, dopo questo grande successo, si farà scappare Amadeus nel 2025? E se non fosse più lui, chi avrebbe il coraggio di raccogliere la sua eredità sperando, quantomeno, di mantenere lo stesso risultato? 


Torna alle notizie in home