Cronaca

Un treno merci deraglia tra Firenze e Bologna e il Paese si ritrova diviso in due per un giorno

di Domenico Pecile -


 

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sul treno deragliato, un convoglio merci, avvenuto l’altra notte lungo la linea Firenze-Bologna, all’altezza della stazione di Castello che ha provocato ritardi e cancellazioni sulla dorsale Nord/Sud: l’ipotesi è di disastro ferroviario. Ma al momento non risultano iscritti nel registro degli indagati. La Polizia Ferroviaria ha sequestrato il carro merci, il cui deragliamento, avrebbe provocato l’abbattimento di elementi della ferrovia, tra cui pali e tralicci che sorreggono cavi che erogano l’alimentazione elettrica ai treni e alla linea. I tecnici di Rfi stanno lavorando alla riparazione, ma si fa sapere, servirà del tempo per ripristinare la linea nel tratto Firenze Castello e Prato. Secondo una prima ricostruzione una avaria all’asse del carro potrebbe aver provocato lo svio ferroviario del convoglio che era composto da venti vagoni. A tarda sera gli accertamenti tecnici erano ancora in corso. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma l’infrastruttura ha riportato danno e il traffico ferroviario ha pesantemente risentito della chiusura del tratto Bologna-Firenze, riaperto per i convogli ad alta velocità soltanto alle 12. I gravi disservizi delle ultime ore sono anche il frutto di carenze infrastrutturali figlie di scelte del passato, nel caso specifico per i ritardi dei lavori per il sottoattraversamento dell’Alta velocità nel capoluogo toscano. Si tratta di un’opera che proprio il Mit guidato dal Ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha voluto riprendere, tanto che i lavori inizieranno a maggio con quella logica del fare, tanto cara al ministro, “apprezzata da tanti amministratori locali e riconosciuta recentemente anche dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani”: così dichiarano fonti del Mit. Si tratta di 7 chilometri sotterranei tra le stazioni di Firenze Castello e Firenze Rifredi e (a sud) nei pressi della stazione di Campo di Marte. Inutile sottolineare i grandi disagi verificatisi soprattutto a Milano dove c’è stato un vero e proprio assalto ai treni. Tifosi della partita Inter Benfica, visitatori del Salone del mobile, turisti ma anche viaggiatori per lavoro si sono trovati bloccati alla stazione centrale. Molti si sono messi davanti ai monitor per controllare ritardi e partenze facendo capannelli per chiedere informazioni agli addetti, mentre alla biglietteria automatica di Italo, la coda è diventata sempre più lunga. Ma le cancellazioni hanno riguardato tutta la reta ferroviaria del paese. Ovunque treni cancellati o in ritardo per l’Italia spezzata in due. Nervosismo e rassegnazione hanno prevalso anche tra centinaia di persone che affollavano la stazione centrale di Napoli alla ricerca di una alternativa per raggiungere le destinazioni del Centro nord in una giornata di caos generale per le ferrovie. Lunghissime code alle biglietterie e agli sportelli automatici, caccia ai posti disponibili negli altri convogli: c’è chi ha rinunciato al viaggio, tornando a casa e preparandosi a chiedere il rimborso integrale promesso da Trenitalia. Disagi inevitabili e lunghe code anche a Roma Termini. All’ora di pranzo un centinaio di persone erano in attesa davanti alle postazioni di Trenitalia nel tentativo di recuperare un nuovo biglietto, mentre i treni registravano ancora ritardi tra i 50 e i 280 minuti. Un treno Intercity Milano-Salerno è rimasto fermo dalle 2.30 della notte dell’altra sera con 160 persone a bordo che non potevano essere evacuate perché il convoglio era fuori dalla banchina. Come si diceva dalle 12 è ripresa la circolazione ferroviaria sulla linea AV Firenze-Bologna. Trenitalia si è subito attivata riprogrammando l’offerta dei collegamenti regionali e a lunga percorrenza. Insomma, da subito Trenitalia aveva fatto sapere che i treni ad alta velocità, Intercity e Regionali, avrebbero potuto subire ritardi fino a 180 minuti, instradamenti su percorsi alternativi, cancellazioni e limitazioni di percorso. La Gts Spa, l’azienda ferroviaria coinvolta nell’incidente di Firenze, per bocca del suo Ceo Alessio Muciaccia, ha fatto sapere che “la prima nostra preoccupazione ovviamente è stata per il possibile coinvolgimento di passeggeri, così non è stato e questa è la cosa più importante da registrare”. Il treno Gts 57034 era partito da Nola Interporto e diretto a Milano Segrate. Gts Rail trazionava una muta di carri e la società fa sapere che quello sviato non è di sua proprietà. Inoltre, Gts ha voluto precisare che non è responsabile della manutenzione del carro. Il Vice Premier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha seguito con la massima attenzione la vicenda per tutto il pomeriggio, anche per evitare l’inetta, ha tenuto a precisare, che in futuro possano verificarsi situazioni simili. Nel nodo di Firenze c’è un problema legato alla presenza di binari normali a quelli dell’alta velocità, situazione che – stando sempre a una nota del Mit – verrà risolta da un sottopasso i cui lavori dovrebbero partire già il prossimo mese di gennaio.

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