Editoriale

Una nuova avventura

di Redazione -


Cari lettori, il testo che segue è il frutto di una lunga riflessione fatta in relazione alla richiesta di partecipazione al reality “L’isola dei famosi” ricevuta dal nostro direttore editoriale Dino Giarrusso da Mediaset. Dopo l’ultima riunione del 24 u.s. abbiamo deciso di accettare la richiesta di aspettativa necessaria per la partecipazione al reality, richiedendo la contemporanea redazione al nostro direttore editoriale di un testo destinato ai nostri lettori che ne chiarisse le motivazioni. Vi terremo costantemente informati. Oggi volentieri pubblichiamo.

L’Editore

Ad inizio febbraio ho accettato con entusiasmo la proposta di assumere la direzione editoriale de L’identità poiché ritengo fondamentale avere quotidiani autenticamente liberi e indipendenti, e poter mettersi in gioco appunto con la massima libertà. Siamo una redazione snella che lavora ogni giorno per aumentare l’offerta informativa in Italia. Offerta che da anni fa fatica ad emergere, annegata dall’oceano dei social, degli influencer e del menefreghismo generalizzato. Penso sempre, però, che se qualcosa smette di funzionare (la diffusione dei quotidiani in Italia è in calo fisso da troppi anni), la responsabilità non è solo dei tempi e delle evoluzioni tecnologiche, né tantomeno del pubblico: è anche di chi propone ciò che non riesce a sedurre abbastanza. Così in questi mesi abbiamo cercato di migliorare il giornale: grafica rinnovata, stampa a colori su carta di altissima qualità, contenuti nuovi e più ricchi.

Più inchieste, più editoriali al giorno, più offerta online, un collegamento quotidiano con Radio Cusano Campus per In Dino veritas, e nuove firme importanti con storie, idee e stili diversi: da Tecce a Fioramonti, da Gigliuto ad Argento e Tiani. Dare di più a chi già ci segue, e farci seguire domani da chi non ci conosceva o non apprezzava. Per tutte queste ragioni, quando sono stato contattato da Mediaset per partecipare alla nuova edizione de L’isola dei famosi, condotta dalla collega del Fatto Quotidiano Veronica Gentili, ne ho parlato immediatamente con l’Editore e ne è nata una discussione lunga e profonda, che ci ha portato molto lontano da dove eravamo partiti, fino a condividere l’opportunità di cogliere l’occasione. In realtà, da ormai più di 25 anni, in Italia esiste un fenomeno chiamato reality. È un fenomeno che coinvolge milioni di italiani, che ha segnato una parte della storia recente, ma è rimasta e rimane estranea ad un’altra parte, minoritaria numericamente ma molto influente nella società: l’ambito accademico, quello dei giornali “seri”, quello della politica sedicente “alta”. Perché, in fondo, abbiamo finto per anni che quel mondo non esistesse? Me lo chiedo da ex-docente universitario, da giornalista d’inchiesta, da membro uscente del Parlamento Europeo, ma senza sapermi dare una risposta certa. Questa riflessione mi ha spinto a immaginare d’incontrarla, quella parte d’Italia rimasta distante, e a conoscerla in un inedito e inaspettato esperimento. Dunque, alla luce di queste riflessioni condivise e col pieno sostegno dell’editore, ho deciso di partecipare a L’isola dei famosi, con lo spirito libero e curioso di chi esplora un mondo nuovo, e con educazione in quel mondo proverà ad ambientarsi e a spiegare chi è e cosa fa. Con simpatia e serenità, senza prendermi troppo sul serio che non fa mai bene, vado a vivere un’avventura che mai avrei immaginato di vivere. Sono già pronto a leggere gli sberleffi, le accuse, gli insulti, il sarcasmo. Verranno dagli stessi che credono di aver sempre ragione anche se i fatti gli danno torto da decenni. Gli stessi che nel ’94 ritenevano ridicola la discesa in campo di Berlusconi, che poi stravinse le elezioni e dominò la politica italiana per quasi 30 anni. Gli stessi che quando Grillo faceva un blog ed immaginava un partito si sganasciavano dalle risate prendendolo in giro a testate unificate, quando nella realtà i Cinquestelle conquistavano consensi fino a prendere il 33% alle elezioni. Gli stessi che, quando da Le Iene mi avvicinai alla politica, mi attaccarono a testa bassa senza mai entrare nel merito, ma quando poi presi 120mila voti di preferenza alle europee si dimenticarono di scriverlo o dirlo. Gli stessi che non scrivono una riga su Gaza perché evidentemente per loro i morti non sono tutti uguali. Gli stessi che non hanno capito perché il 50% degli italiani (quando va bene!) non vanno a votare. Gli stessi che non si rendono conto di quanto si somiglino Fabio Fazio e Bruno Vespa, Scanzi e Cruciani, Propaganda live e il vecchio Tg4 di Emilio Fede. Gli stessi che saltano sulla sedia constatando che Selvaggia Lucarelli ha un pubblico enorme, che Rocco Casalino è arrivato dal GF a fare lo spin doctor del Presidente del Consiglio, che Report e Le Iene macinano ascolti, che Forza Italia e la Lega hanno uno zoccolo duro di elettori ben strutturato, che Meloni e Conte piacciono al popolo, che Dagospia detta l’agenda e che certi salottini -invece- se la cantano e se la suonano fra loro, distantissimi dal mondo reale. Vado a L’isola dei famosi dopo essermi messo in aspettativa da direttore editoriale de L’identità sperando di farvi sorridere e di imparare cose nuove, perché da sempre amo imparare ciò che non so. Quando questa nuova avventura finirà, comunque vada, sarò pronto a tornare a sedermi in redazione cercando di fare un giornale ancora migliore, poiché conoscere una nuova porzione di mondo non può che far bene a chi il mondo cerca di raccontarlo.
Dino Giarrusso


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