Unicredit-Bpm, scende in campo la Commissione Ue
Cda di Banco Bpm nella sede di piazza Meda, Milano, 26 Novembre 2024. ANSA/MATTEO CORNER
La Commissione Ue ha chiesto lumi al governo italiano circa l’applicazione della golden power a proposito dell’offerta pubblica di scambio presentata da Unicredit su Banco Bpm. A confermarlo è stato il portavoce dell’esecutivo comunitario, Olof Gill, che in un punto stampa tenutosi a Bruxelles ha parlato di “procedura pilota” e ha riferito, a domanda diretta che “dal punto di vista della sicurezza e dell’ordine pubblico gli Stati membri mantengono la responsabilità di attuare restrizioni alle libertà di mercato attraverso le loro leggi nazionali sullo screening degli investimenti; detto questo, e questo è molto importante, le restrizioni alle libertà fondamentali sono consentite solo se proporzionate e basate su legittimi interessi pubblici e, soprattutto, nella misura in cui non violano il diritto dell’Ue”.
Insomma, occorre prudenza e responsabilità: “È molto chiaro che non commentiamo casi o transazioni individuali. Non commentiamo i commenti”, ha detto Gill mettendo le mani avanti: “Posso ricordare le regole generali che si applicano a questi tipi di casi”. E sul caso di Unicredit e Banco Bpm, il portavoce della Commissione ha spiegato che Bruxelles “ha richiesto maggiori informazioni su questo caso: è una procedura pilota: la Commissione applica il dialogo pilota ogni volta che si ritiene utile avere una discussione informale, ma in modo più strutturato, con lo Stato membro su potenziali questioni relative alla conformità al diritto dell’Ue. Non possiamo dire molto di più”.
Per Gill, dunque, “dobbiamo lasciare che il processo si svolga. Abbiamo richiesto maggiori informazioni tramite questa tappa del programma pilota dell’Ue: sta allo Stato membro fornire queste informazioni aggiuntive. Poi dovremo fare una valutazione, per vedere se la legge europea è stata applicata correttamente dallo Stato membro”.
Le parole del portavoce della Commissione Ue sull’Ops Unicredit-Bpm hanno sollevato la reazione di Paolo Borchia, capodelegazione leghista al Parlamento europeo nonché dirigente veronese del Carroccio: “Apprendiamo che la Commissione europea sta valutando la compatibilità dell’utilizzo della golden power da parte del governo italiano nel caso Unicredit–Banco Bpm. Si tratta di una questione delicata, su cui sarà fondamentale garantire piena trasparenza e rispetto delle prerogative nazionali”. Borchia ha aggiunto: “Già lo scorso aprile ho presentato un’interrogazione urgente alla Commissione per chiedere chiarimenti formali. La priorità resta la tutela del territorio, la salvaguardia dei risparmiatori e delle imprese. Negli ultimi decenni Verona ha perso troppi asset strategici, una tendenza che va invertita con determinazione. Auspico che da Bruxelles arrivi un segnale di equilibrio e rispetto delle scelte sovrane di ogni Stato membro”.
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