Attualità

UNITED MONEY OF BENETTON

di Ivano Tolettini -

Luciano Benetton


“Il no pregiudiziale allo sbocco a Rovereto della Valdastico Nord da parte delle categorie economiche vicentine non solo va contro alla narrazione di questo mezzo secolo scritta da Confindustria e Confartigianato che si erano sempre mosse a favore dell’infrastruttura, ma non vorrei nascondesse dell’altro, perché suona davvero strano”. Il vicepresidente del Consiglio regionale veneto, Nicola Finco (Lega), soppesa bene le parole. Così come il collega consigliere regionale Joe Formaggio (FdI), che però aggiunge nel ragionamento il carico da novanta: “Non vorrei che dicendo di no si volesse fare un favore ai Benetton, poiché A4 Holding, di cui sono soci paritetici con lo spagnolo Florentino Perez, dovrebbe finanziare con 3,3 miliardi l’opera. Uso il condizionale, ma citando Andreotti, altresì, non vorrei che a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si indovina. Anche perché grazie alla concessione della A31 Valdastico per costruire lo sbocco in Trentino, non è andata finora in gara con evidenza pubblica europea il rinnovo della concessione Brescia-Padova, ed è stata prorogata fino al 2026, ma adesso che si è arrivati al dunque assistiamo a questa alzata di scudi da parte di chi finora l’aveva sempre appoggiata. È doveroso farsi alcune domande”.
Lo scorso 28 ottobre la giunta della Provincia autonoma di Trento, presieduta da Maurizio Fugatti, ha approvato la variante del “Corridoio est” che prevede la realizzazione dell’A31 Nord. Lo storico nuovo collegamento con il Veneto ipotizzato ancora a fine anni Sessanta e mai concretizzato per il rifiuto della Provincia di Trento. La giunta di centrodestra, invece, ha inserito nel suo programma questo obiettivo e a un anno dalle elezioni amministrative vi mantiene fede, anche se rispetto al passato l’innesto sulla A22 non sarebbe a Besenello, bensì a Rovereto Sud. Una distanza di pochi chilometri, dieci, dunque pochi minuti di macchina o camion, ma tanto è bastato per far tuonare alla presidente di Confindustria Vicenza, Laura Dalla Vecchia, che si tratta di “un tracciato inutile e costosissimo”. Una posizione alla quale si è subito associato il collega degli Artigiani di Vicenza, Gianluca Cavion.

Questa doppia presa di posizione ha spiazzato sia parte del mondo imprenditoriale vicentino, colto in contropiede dall’aut aut di Dalla Vecchia, ma soprattutto Confindustria Trento che col presidente Fausto Manzana, che è di Rovereto, crede nel progetto. “Come più volte ho ripetuto – ha spiegato nei giorni scorsi a L’Identità Maurizio Fugatti – la Valdastico Nord è nell’interesse soprattutto dei trentini, che come presidente ho il dovere di tutelare, perché fungerebbe anche da volano economico per l’area di Rovereto, che ne ha bisogno”. Per parte sua Francesco Rucco, presidente della Provincia di Vicenza, pur mostrandosi prudente ha però sottolineato che “non possiamo rinunciare alla Valdastico Nord tenuto conto che con il completamento della Pedemontana veneta l’Alto Vicentino, rischierà il congestionamento per l’aumento del traffico”.
La partita, dunque, è quanto mai complessa. Lo stesso consigliere Finco, che è Bassanese, aggiunge: “Da anni le categorie economiche ci ricordano a ogni loro assemblea e nei convegni che siamo una delle province più industrializzata d’Italia, e più rilevanti per la produzione del Pil, ma scontiamo ritardi infrastrutturali verso nord. Adesso che c’è la possibilità di confrontarci con un progetto stiamo qui ancora con i veti incrociati? L’uscita a Rovereto Sud non sarà il migliore tracciato in senso assoluto per il Vicentino, ma prima di buttare via tutto, troviamoci e valutiamo, perché altrimenti tra 40 anni saremo ancora in queste condizioni. A meno che non si vuole più sentire parlare di Valdastico, ma ognuno si deve assumere le proprie responsabilità”. O come ribadisce Joe Formaggio, “a pensare male si fa peccato, però a volte ci si indovina”.


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