Attualità

UNO SHUTTLE PER IL CARO ESTINTO

di Angelo Vitale -


Si chiama Shuttle, come la navicella spaziale americana riutilizzabile, perché servita per 30 anni per il sistema di lancio ma anche a riportare gli astronauti sulla Terra. E’ una bara in fibra di vetro, riutilizzabile come quella della Nasa, e dotata se necessario di un sistema di ventilazione se usata in Paesi caratterizzati da alte temperature. Non è un tema per scaramantici ma si tratta certamente di un progetto “rivoluzionario, sociale, ecologico, ambientale”. Così lo definisce il suo inventore Erio Zanon, 74 anni. Friulano per nascita, Zanon è tornato nella regione giuliana dopo aver vissuto in 16 Paesi. Una vita spesa a conoscere i bisogni e le necessità di tante popolazioni. Utile, oggi, per il suo più recente progetto che sposa l’innovazione ad una filosofia di sostenibilità che gli preme subito illustrare: “Basta con il consumo di legno, basta con centinaia di foreste consumate per la tradizionale produzione che finora lo ha utilizzato per le bare tradizionali”.
Un’idea innovativa, che per ora non può essere applicata in Italia, ove le norme sanitarie nazionali impongono ancora la saldatura di una capsula di zinco contenuta nel cofano, il nome tecnico di quelle che tutti conosciamo come bare, anche quando esse sono state destinate alla cremazione piuttosto che alla tumulazione. Un mercato che per ora non interessa Zanon, perché in Italia si muore sempre di meno. Ha ragione. Nel 2022, i decessi sono stati 700 mila. Nonostante il Covid, si muore di meno a causa dell’aumento della longevità, un fenomeno che marca significativamente quello della diminuzione della natalità.
E la cremazione? Nell’anno 2021, secondo il sito specializzato funerali.it, è stata del 34,4%. Numeri per la verità altalenanti se Marco Ghirardotti, presidente di Assocofani – FederLegno Arredo (che riunisce le ormai poche aziende produttrici di bare in legno), ci racconta che “in alcune regioni del Nord può essere stata anche del 60/80%, per scendere fino al 20% in quelle del Mezzogiorno”. Ma per l’Italia, ce lo conferma anche Leonardo Pericciuoli, organizzatore di Memoria, la fiera più importante per il settore delle onoranze funebri, la lenta crescita dell’abitudine alla cremazione è ancora collegata “ad una tradizione collegata ai sentimenti della religione cristiano-cattolica”.
Da entrambi apprendiamo pure la crescita di un fenomeno per il quale lo Shuttle di Erio Zanon servirebbe ad invertire la rotta di una invasione. Quella di bare più economiche provenienti da Paesi asiatici, in particolare dalla Cina, prodotte con legno non certificato né tracciabile, quindi più volte oggetto di sequestro.
Per ora, quindi, lo Shuttle – per il quale Zanon è alla ricerca di investitori che contribuiscano a lanciare il prodotto – potrà sbarcare nel mercato dell’Europa del Nord.

O diventare la bara preferita nel mondo islamico. “Con 1 miliardo e 800 milioni di fedeli – dice Zanon – ha da sempre un problema con la tumulazione: il trasporto alla moschea e dalla moschea al luogo di sepoltura, spesso con il corpo solo avvolto parzialmente da un lenzuolo. Necessità che può essere risolta con il progetto Shuttle”. Per lui “realizzare questo progetto significa affrontare con una soluzione innovativa un problema di importanza globale per il grave danno ambientale causato da consuetudini e abitudini arcaiche, ormai superate dai tempi. Al di là di razze, costumi e religioni, l’obbiettivo è un futuro consapevole e responsabile per l’intero genere umano”.

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