Esteri

Up Patriot(s) to arms. Trump riarma Zelensky e prolunga la guerra

Il tycoon ha assicurato l'invio immediato di 10 intercettori per sistemi Patriot

di Ernesto Ferrante -


Gli Stati Uniti daranno nuove armi difensive all’Ucraina per garantire che il Paese possa continuare a proteggersi dagli attacchi russi. “Il nostro quadro strategico per la valutazione delle spedizioni militari a livello globale resta in vigore ed è parte integrante delle nostre priorità di difesa incentrate sull’America First”, ha fatto sapere il Pentagono, sottolineando che l’obiettivo resta quello di assicurare una pace duratura.

Trump cambia posizione

Poche ore prima era stato il presidente Donald Trump ad annunciare la decisione di riavviare l’assistenza militare a Kiev, dopo una sospensione temporanea disposta dalla Casa Bianca la settimana precedente.

Si tratta di una virata decisamente bellicista per il tycoon, “candidato” dal premier israeliano Benjamin Netanyahu al Nobel per la pace. Il suo predecessore, Joe Biden, aveva destinato oltre 65 miliardi di dollari in forniture militari all’Ucraina. Secondo fonti citate da Axios, Trump ha assicurato l’invio immediato di 10 intercettori per sistemi Patriot e ha promesso di trovare altri mezzi di sostegno alla difesa dei cieli ucraini.

Nel colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky dello scorso 4 luglio, il presidente degli Usa avrebbe spiegato al leader ucraino che la “pausa” era stata necessaria per consentire una revisione delle scorte disponibili, dopo i recenti bombardamenti contro le infrastrutture nucleari iraniane, precisando tuttavia di non essere stato lui a ordinare lo stop, che sarebbe stato deciso unilateralmente dal segretario alla Difesa Pete Hegseth, stando a quanto riportato da NBC News.

Il ministero della Difesa ucraino ha reso noto di non aver ricevuto notifiche formali su cambiamenti di politica, evidenziando come sia di “importanza cruciale” mantenere “stabilità, continuità e prevedibilità” nella messa a disposizione di armamenti da parte degli alleati, soprattutto per quanto riguarda i sistemi di difesa aerea. “Siamo grati agli Usa per tutto il sostegno e apprezziamo molto l’impegno dei partner americani volto ad arrivare a una pace vera”, si legge in un comunicato rilanciato dal Guardian.

L’impegno preso da Zelensky con il presidente degli Usa

Zelensky si è impegnato con Trump a sostituire l’ambasciatore ucraino a Washington in occasione dell’imminente nuovo rimpasto di governo. Oksana Markarova è considerata troppo vicina ai Democratici. Per la sua successione si fanno i nomi del premier Denys Shmyhal, del vice primo ministro per l’Integrazione Europea Olha Stefanishyna, del ministro della Difesa Rustem Umerov, del collega dell’Energia German Galushchenko e del vice capo dell’ufficio presidenziale Ihor Zhovkva.

Peskov parla delle relazioni con gli Stati Uniti

Il Cremlino ha espresso apprezzamento per le iniziative degli Stati Uniti volte ad avviare un dialogo diretto tra Russia e Ucraina, ma ha rimarcato che la superpotenza resta ufficialmente nella lista russa dei “Paesi ostili”. “Per ora questa lista non ha subito alcuna modifica”, ha affermato il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, durante un briefing con i giornalisti.

“Senza dubbio, ha specificato Peskov, apprezziamo molto gli sforzi degli Stati Uniti – e personalmente del presidente Trump e dei membri del suo team – per avviare un processo negoziale diretto tra Russia e Ucraina. E riteniamo certamente che tra i nostri Paesi ci sia un potenziale molto ampio per rilanciare le relazioni commerciali ed economiche e avviare numerosi progetti in ambito economico, investimenti reciproci, commercio e così via”.

Commentando le recenti uscite trumpiane sul riarmo degli ucraini, il portavoce ha chiarito che “non c’è stata alcuna informazione definitiva sul fatto che le forniture siano terminate o sospese, anzi è evidente che continuino”.


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