Esteri

Ue, stretta sull’energia russa: stop entro il 2027 a gas, petrolio e uranio

di Redazione -


La Commissione europea ha presentato una roadmap ambiziosa per azzerare entro il 2027 le importazioni energetiche dalla Russia, nell’ambito del piano RePowerEu. La strategia, annunciata dal commissario europeo all’Energia Dan Jorgensen, prevede un divieto graduale all’acquisto di gas russo, incluso quello liquefatto (GNL), petrolio e perfino uranio arricchito. Sebbene non sia ancora una proposta legislativa formale, Bruxelles intende presentare entro il prossimo mese norme vincolanti che vietino, entro fine 2025, gli acquisti di gas russo sul mercato spot, con l’estensione del divieto ai contratti a lungo termine entro il 2027. Le aziende europee potranno invocare la clausola di “forza maggiore” per rescindere i contratti in essere senza incorrere in penali, e saranno tenute a condividere con le istituzioni europee i dettagli degli accordi energetici con Mosca, nel quadro di nuove regole sulla trasparenza. Dal 2021 a oggi l’UE ha già ridotto la dipendenza dal gas russo, passata dal 45% al 19% delle importazioni (circa 54 miliardi di metri cubi), con l’obiettivo di scendere al 13% entro il 2025. Tuttavia, la Russia resta ancora il terzo fornitore di gas per l’Unione dopo Norvegia e Algeria, e il secondo per le forniture di GNL, dietro solo agli Stati Uniti. Nel 2023, Bruxelles ha pagato circa 23 miliardi di euro a Mosca per le forniture energetiche. “È ora di chiudere ogni legame con un fornitore inaffidabile”, ha affermato Ursula von der Leyen, sottolineando che l’energia importata non deve alimentare la guerra in Ucraina. Per garantire la sicurezza energetica, la Commissione punta sulla diversificazione delle fonti, rafforzando le importazioni di GNL da Stati Uniti, Canada e Qatar. I Paesi membri dovranno inviare entro la fine dell’anno i propri piani nazionali per l’eliminazione del gas russo. Restano dieci gli Stati che continuano a importare metano da Mosca, tra cui Spagna, Francia e Belgio. Entro il 2027 dovranno cessare anche le importazioni di greggio russo, soprattutto da Ungheria e Slovacchia, finora esentate. Infine, Bruxelles annuncia dazi sull’uranio arricchito per ridurre la dipendenza anche nel settore nucleare.


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