Urbano Cairo: “Vendere il Torino? Quando arriva qualcuno più ricco di me”
(Adnkronos) – "Ho preso il Torino 19 anni fa quando stava fallendo, ma non voglio rimanere a vita. Vorrei che nel momento in cui decida di vendere ci sia uno più ricco e più bravo di me, allora mi farò da parte. Su questo non c'è dubbio, io non voglio restare a tutti i costi". Lo ha detto il presidente di Rcs e del Torino Urbano Cairo all’evento 'Sport Industry Talk' di Rcs al Maxxi di Roma. "Allora mi chiamò il sindaco di Torino Chiamparino, era preoccupato per come si sarebbe evoluta la situazione del Toro che stava fallendo – ha spiegato Cairo sul palco -. Risposi alla chiamata anche perché avevo una mamma tifosissima che mi spinse, perse la testa. Mi diede la spinta, perché io ero conscio dei problemi che potevano esserci. Abbiamo fatto subito benissimo, poi alti e bassi, negli ultimi 13 anni siamo stabilmente in Serie A ma è evidente che si possa far meglio". Il discorso del presidente del Torino è stato ampio e ha toccato diversi aspetti del calcio di oggi. Tra questi, il percorso dell'Atalanta e una clamorosa sliding door: "Da quando l’Atalanta fa questi risultati, tutti pensano perché non si può fare meglio. L’Atalanta ha l’X factor, che è Gasperini. Stavo per prenderlo nel 2015, lo chiamai ma aveva ancora il contratto col Genoa e non lo lasciavano venire. Io sono qui da 19 anni, non voglio rimanere a vita, ci sta che a un certo punto si passi la mano. I ventenni finiscono". La battuta finale è stata sulle proprietà straniere: "Non generalizziamo. Il fondo Elliott ha fatto bene, anche Commisso a Firenze sta facendo un buon lavoro. Non è facile, non basta avere molti soldi per fare risultati. Il calcio italiano ha attratto le proprietà straniere perché i prezzi sono competitivi rispetto all'estero. Venire in Italia conviene, il prezzo delle società italiane è ancora molto accessibile". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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