Economia

Ursula va alla guerra: 800 miliardi per il riarmo dell’Ue

di Giovanni Vasso -


Ursula va alla guerra e mette sul tavolo fino a 800 miliardi di euro per il riarmo dell’Europa. La presidente della Commissione Ue ha annunciato, in conferenza stampa, la strategia che l’esecutivo di Bruxelles intende varare per raggiungere l’obiettivo. Che si baserebbe su tre pilastri: prestiti Ue, da (almeno) 150 miliardi complessivi, a cui aggiungere una clausola di sospensione del Patto di stabilità e l’obiettivo di convincere i governi degli Stati membri a impiegare almeno un punto e mezzo del proprio Pil per la difesa. “Così avremmo 650 miliardi in quattro anni”, a cui aggiungere i 150 in arrivo da Bruxelles. E il gioco è fatto. Ottocento miliardi in un quadriennio per tentare di imporre, a tappe forzate, il riarmo del Vecchio Continente. “È chiaro che viviamo in un’era di crisi e l’Europa è pronta ad aumentare massicciamente la sua spesa per la difesa, sia per rispondere all’urgenza di agire a breve termine e per sostenere l’Ucraina, sia per affrontare la necessità a lungo termine di assumerci maggiori responsabilità per la nostra sicurezza europea”, ha dichiarato la presidente della Commissione in un punto stampa.

Ursula va alla guerra ma senza sprechi e tenta di fare l’Unione militare: “Si tratta fondamentalmente di spendere meglio e spendere insieme. E stiamo parlando di domini di capacità paneuropee come, ad esempio, difesa aerea e missilistica, sistemi di artiglieria, missili e munizioni, droni e sistemi anti-drone. Ma anche per soddisfare altre esigenze, dalla mobilità informatica a quella militare. Ad esempio, questo aiuterà gli Stati membri a mettere in comune la domanda e ad acquistare insieme. E naturalmente, con questa attrezzatura, gli Stati membri possono aumentare notevolmente il loro supporto all’Ucraina”. Von der Leyen sottolinea poi che “questo approccio di approvvigionamento congiunto ridurrà anche i costi e la frammentazione, ma aumenterà l’interoperabilità e, naturalmente, rafforzerà la nostra base industriale di difesa e può essere a vantaggio dell’Ucraina”.

Le cifre tanto attese dalle Borse sono arrivate. E sembrano perfettamente in linea con le aspettative più golose degli investitori che, negli ultimi giorni, hanno scommesso sulle aziende del comparto difesa di tutta Europa, da Leonardo fino a Rheimetall.


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