Usa e Israele divisi sul futuro di Gaza nel dopo Hamas
E’ scontro tra il governo Netanyahu e gli Usa, su quello che accadrà una volta finito il conflitto. Al premier israeliano che ha parlato di “controllo israeliano senza limiti di tempo su Gaza”, la Casa Bianca ha replicato che “la terra è palestinese e rimarrà tale”. Più tardi, l’esecutivo di Tel Aviv ha precisato che non ci sarà una nuova occupazione dell’enclave, perché l’obiettivo è garantire che la Striscia diventi un’area smilitarizzata.
Il segretario di Stato americano Anthony Blinken, al termine del G7 dei ministri degli Esteri a Tokyo, ha detto che Israele non dovrà rioccupare Gaza, anche se potrebbe esserci “un periodo di transizione” prima dell’assetto definitivo.
Blinken ha auspicato “un governo palestinese, Gaza unificata con la Cisgiordania sotto l’Autorità nazionale palestinese, un meccanismo solido per la ricostruzione di Gaza e un percorso verso una soluzione a due Stati”.
Teheran ha lanciato un nuovo avvertimento alle autorità dello Stato ebraico: “Se i crimini del regime sionista contro Gaza continuano, la dimensione del conflitto e della guerra nella regione si espanderà”, ha affermato il portavoce del ministero degli esteri iraniano Nasser Kanaani.
“L’America non può, da una parte, mandarci un messaggio dicendo che non sono a favore dell’allargarsi del conflitto nella regione e poi permettere al regime sionista di commettere crimini di guerra su larga scala contro la nazione palestinese”, ha proseguito Kanani.
Sono almeno 10.569 le persone morte sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre scorso, secondo l’ultimo bilancio del Ministero della Sanità locale. Fra le vittime, 4.324 sono i minori e 2.823 le donne.
Hamas ha intimato all’Autorità Palestinese nella Cisgiordania occupata di non concludere un accordo con gli Stati Uniti e Israele a sue spese. “Non dovete cooperare con gli americani, e non andare a Gaza sul retro del carro armato americano”, ha tuonato Mahmoud Abbas.
Il portavoce del gruppo Gazi Hamad, parlando da Beirut, ha negato che le truppe israeliane abbiano compiuto progressi significativi e stiano avanzando in profondità nella città di Gaza. “Non dicono mai la verità alla gente”, ha continuato Hamad, evidenziando che lunedì numerosi soldati israeliani sono stati uccisi e “molti carri armati sono stati distrutti”. I palestinesi, ha aggiunto, “combattono, combattono e combattono contro Israele, finché non porremo fine all’occupazione”.
A un mese dall’inizio dell’operazione militare, le forze di difesa israeliane (Idf) hanno effettuato attacchi su più di 14.000 obiettivi nella Striscia. A riferirlo è stato il portavoce dell’esercito Daniel Hagari. I militari hanno reso noto di aver demolito oltre 100 ingressi di tunnel, distrutto più di 4.000 armi di vario tipo e “ucciso molti terroristi di Hamas, anche nel grado di comandanti”.
I genieri dell’esercito israeliano hanno trovato e reso inutilizzabili circa 130 imbocchi di tunnel. In diverse occasioni accanto agli ingressi sono state trovate strutture con batterie d’auto, che si ritiene fossero collegate al sistema di filtraggio dell’aria.
I ministri degli Esteri del G7 condannano “inequivocabilmente” gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre scorso e quelli in corso contro Israele e sottolineano “il diritto di Israele a difendere se stesso e il suo popolo in conformità con il diritto internazionale nel tentativo di prevenire che ciò si ripeta”, si legge nella dichiarazione finale adottata al termine della ministeriale giapponese.
“Israeliani e palestinesi hanno lo stesso diritto di vivere in sicurezza, dignità e pace. Sottolineiamo – prosegue la nota – che una soluzione a due Stati, che prevede che Israele e uno Stato palestinese vitale vivano fianco a fianco in pace, sicurezza e riconoscimento reciproco, rimane l’unica via verso una pace giusta, duratura e sicura”.
La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato con 234 voti a favore e 188 contrari una mozione di censura, proposta dal repubblicano Rich McCormic, nei confronti della deputata democratica Rashida Tlaib, per le sue dichiarazioni critiche verso Israele e a favore dei palestinesi rispetto all’offensiva armata.
Tlaib si era difesa dalle accuse denunciando il tentativo di metterla a tacere “distorcendo le sue affermazioni in una risoluzione piena di bugie”. La deputata ha sostenuto come le sue critiche al governo israeliano non possano essere confuse con l’antisemitismo.
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