Esteri

Usa, ipotesi nuovo invio di armi a Kiev

di Mariagrazia Biancospino -


Dopo più di quattro mesi dall’inizio della cosiddetta “operazione militare ”, la guerra non sembra arrestarsi, né sembra chiara l’intenzione di addivenire ad una soluzione pacifica del conflitto.

Il sacrificio umano dei civili che si sussegue inarrestabile (ieri sono stati esplosi 14 missili russi su Kiev, con 1 morto e 4 feriti) ha spinto il Dipartimento di Stato americano, attraverso il suo portavoce Ned Price, ad utilizzare parole di fuoco contro la Bielorussia di Lukashenko, colpevole di fornire spazi aerei e territori alla Russia per la “mattanza” dei civili: “Ribadiamo la nostra condanna nei confronti della Bielorussia per permettere alla Russia di commettere atrocità in Ucraina e continueremo a chiederne conto al regime”. 

Intanto a sostegno dell’Ucraina, il Canada ha provveduto ad inviare, per quattro mesi, due navi da guerra nel Mar Baltico e nell’Atlantico Settentrionale nell’operazione Reassurance, mentre gli Stati Uniti si apprestano già in questa settimana, a varare l’invio di nuovi aiuti militari a supporto della resistenza.

In particolar modo, secondo la Cnn, verrebbero forniti agli apparati militari ucraini, che avevano richiesto i missili Nasams, dalla gittata di 160 km, artiglieria, strumenti radar ed un innovativo sistema di missili antiaerei che consentirebbe  la difesa terra-aria del territorio ucraino a medio e lungo raggio.

(Mariangela Marchioni)


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