Usa: le conchiglie di Comey sollevano un caso politico
Nuovo capitolo del duello tra Donald Trump e James Comey. “Sapeva esattamente quello che significava, invocava l’assassinio del presidente”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti riferendosi alla pubblicazione su Instagram da parte dell’ex capo dell’Fbi, che il tycoon licenziò all’inizio del suo primo mandato, di un criptico post con i numeri “8647”.
Il contenuto è oggetto di un’indagine condotta dal Secret Service e dal dipartimento per la Sicurezza Interna. La convinzione degli uomini che si occupano di garantire la sicurezza dei presidenti americani, è che si tratti di un messaggio in codice per dire di “fare fuori”, questo il significato nello slang urbano di 86, il 47mo presidente, cioè Trump, sopravvissuto lo scorso luglio ad un tentato assassinio a Butler, in Pennsylvania.
“Un bambino sa cosa significa, se sei il direttore dell’Fbi e non lo sai…significa assassinio, e lo ha detto in modo chiaro e forte – ha dichiarato l’inquilino della Casa Bianca a Fox News – il nostro Paese è di nuovo rispettato e lui invoca l’assassinio del presidente”.
Prima di lui, anche la segretaria alla Sicurezza Interna, Kristi Noem, su X aveva accusato l’ex super poliziotto di aver “invocato l’assassinio di Trump”. Comey ha negato che il suo post, che è stato cancellato, fosse una minaccia diretta al suo acerrimo rivale.
“Ho postato una foto di alcune conchiglie che ho visto durante una passeggiata sulla spiaggia ed ho pensato che fosse un messaggio politico – ha scritto sempre su Instagram – non ho realizzato che alcune persone associano questi numeri alla violenza, io mi oppongo alla violenza in ogni modo e quindi ho tolto il post”. Una tesi difensiva fragile e poco credibile se si considera il profilo professionale del suo autore, da cui derivano la conoscenza del linguaggio gergale e la percezione dell’impatto che possono avere i messaggi sui social.
“Il termine ’86’ è soggetto a un’ampia gamma di interpretazioni. Comey potrebbe sostenere la mancanza di intenzione di trasmettere un messaggio violento, piuttosto che un rifiuto politico di Trump. Ciò non significa che il messaggio non possa essere legittimamente criticato come sconsiderato in un momento di crescente violenza politica”, ha spiegato l’ex procuratore federale Neama Rahmani a Newsweek.
Diversa la posizione della direttrice dell’intelligence nazionale, Tulsi Gabbard: “Abbiamo già assistito a tentativi di assassinio. Sono molto preoccupata per la sua vita. E James Comey, a mio avviso, dovrebbe essere ritenuto responsabile e messo dietro le sbarre per questo”. Gabbard teme che la popolarità di Comey e il peso che conferiscono alle sue parole i ruoli ricoperti in passato, possano armare la mano di qualcuno.
La senatrice repubblicana Marsha Blackburn del Tennessee ha attaccato Comey: “James Comey sta pubblicando online messaggi criptici che alludono alla possibilità di liberarsi del Presidente Trump. Vorrebbe spiegare cosa intende con questo, visti i tentativi di assassinio del Presidente Trump?”.
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