Esteri

Usa: stretta sull’immigrazione e via libera ai fondi all’Ucraina. Trump boccia l’accordo. Biden affonda Netanyahu

di Ernesto Ferrante -


Dem e repubblicani al Senato hanno raggiunto l’accordo che sbloccherebbe i 60 miliardi di aiuti destinati all’Ucraina in cambio misure più severe al confine con il Messico per arginare il flusso di migranti. A benedire l’intesa è stato il presidente Joe Biden, sottolineando che contiene “le riforme più severe e giuste della politica del confine degli ultimi decenni che sostengo con vigore”.

James Lankford, esponente di spicco repubblicano, ha parlato di “un’opportunità unica in una generazione di chiudere il nostro confine aperto e dare alle future amministrazioni gli strumenti effettivi di cui hanno bisogno per mettere fine al caos sul confine e proteggere la nostra nazione”. Il leader della maggioranza democratica, Chuck Schumer, ha fatto sapere che metterà ai voti la misura già questa settimana.

Diversa è la situazione alla Camera, dove i vertici del GOP hanno già annunciato le barricate. Donald Trump non vuole svolte securitarie da parte di Biden per non perdere la possibilità di poterlo attaccare sulla delicata questione dell’immigrazione durante la campagna elettorale.

Gli uomini più vicini a “The Donald” hanno reso noto che nei prossimi giorni metteranno ai voti un provvedimento per approvare solo i 14 miliardi destinati ad Israele, senza neanche i soldi per l’Ucraina. Lo scontro interno alla destra è aspro. Da un lato c’è la “colomba” Mitch McConnell, dall’altro il “falco” Mike Lee. Il pacchetto ha bisogno del sostegno di almeno 60 senatori per poter procedere verso il voto finale, a maggioranza.

Il tycoon su Truth chiede di affossare il frutto del patto bipartisan: “Solo uno stupido, o un estremista della sinistra democratica, voterebbe questo orribile legge sul confine, che attribuisce la possibilità di chiudere solo dopo 5mila ingressi, quando abbiamo già l’autorità di chiudere il confine ora, cosa che dobbiamo fare”.

Al vetriolo le sue parole: “Questa legge è un grande regalo per i democratici ed una promessa di morte per il partito repubblicano. Prende l’orribile lavoro che hanno fatto i democratici su immigrazione e confine, li assolve e mette tutto sulle spalle dei repubblicani”.

“Non siate stupidi, conclude il magnate, abbiamo bisogno di una legge separata su confine e immigrazione, che non sia in nessun modo legata con l’aiuto all’estero”.

Critiche anche da parte di esponenti della sinistra dem e senatori ispanici. “E’ cruciale che sosteniamo i nostri alleati nella lotta per difendere la democrazia e che portiamo aiuti umanitari, ma non a costo di smantellare il nostro sistema d’asilo senza alla fine risolvere i problemi che abbiamo al confine”, ha tuonato su X il senatore Alex Padilla, bollando la sintesi trovata come “una nuova versione della politica fallimentare dell’era Trump che ha provocato più caos al confine” e che è “in contrasto che le leggi internazionali che garantiscono alle persone di poter chiedere asilo”.

Per Bob Menendez “non ispira fiducia”, soprattutto per il fatto che non sono stati coinvolti nei negoziati senatori di origine ispanica. “Potete immaginare un accordo sul diritto di voto senza il coinvolgimento del caucus afroamericano? Inimmaginabile! Un accordo sull’immigrazione senza nessun coinvolgimento della caucus ispanico dovrebbe essere ugualmente inimmaginabile, eppure ecco cosa abbiamo”, ha detto il dem, evidenziando come non si faccia nulla per i “12 milioni di migranti senza documenti che sono nel Paese, compresi i dreamer che vivono qui da oltre 10 anni”.

Le fibrillazioni nel campo democratico riguardano anche la crisi in corso a Gaza e l’atteggiamento di Israele. Un Biden sempre più insofferente avrebbe definito Benjamin Netanyahu a “bad fucking guy”, “un maledetto cattivo ragazzo”. A rivelarlo è stato Politico, citando fonti che hanno dialogato con il presidente. Il sito ha pubblicato contestualmente la smentita della Casa Bianca. “Il presidente non ha detto una cosa del genere, né la direbbe”, ha affermato il portavoce Andrew Bates, spiegando che i due leader hanno “una decennale relazione che è rispettosa in pubblico e in privato”.

Il sostegno incondizionato agli israeliani sta creando freddezza e distacco soprattutto tra i giovani. Un deputato ha riferito di un consenso trasversale tra le varie correnti “sul fatto che la guerra Israele e Gaza debba finire ora e che Biden debba farsi valere su Bibi”.


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