Esteri

Usa tra due fuochi. Spegnere quello a Gaza per non far divampare l’incendio in Libano

di Ernesto Ferrante -


Gli Stati Uniti hanno redatto un nuovo testo della proposta di accordo tra Israele e Hamas. A rivelarlo è stato Axios. Secondo tre fonti, negli ultimi giorni l’Amministrazione Biden ha adottato un “nuovo linguaggio” nel tentativo di ridurre le distanze tra le parti.

Una particolare attenzione è stata dedicata alla riscrittura dell’articolo 8 che riguarda i negoziati per l’attuazione della prima fase e la definizione delle condizioni esatte per il passaggio a quella successiva, che prevede una “calma duratura” a Gaza.

Il movimento islamico di resistenza vorrebbe che le trattative vertessero solo sui prigionieri palestinesi rilasciati dalle carceri israeliane in cambio di ogni soldato israeliano o ostaggio di sesso maschile in vita, mentre Israele insiste per affrontare il punto della smilitarizzazione dell’enclave palestinese e altre questioni.

I funzionari Usa, stanno spingendo su Egitto e Qatar affinché facciano pressioni sul gruppo islamista per indurlo ad accettare l’intesa. Gli Stati Uniti, evidenzia un informatore, “stanno lavorando duro per trovare una formula che consenta di raggiungere un accordo”. Stando ad un’altra voce, se Hamas dovesse accettare la nuova stesura, si andrebbe verso la fumata bianca.

Visita nel sud del Libano, vicino al confine con Israele, per il premier libanese Najib Miqati. Prima tappa nel quartier generale del settore sud dell’Esercito, nei pressi di Tiro. “Le minacce a cui assistiamo sono una sorta di guerra psicologica”, ha detto Miqati. Il premier ha assicurato che il Paese dei Cedri “supererà questa fase” e che ci sarà una “stabilità permanente ai confini”.

Lo Stato ebraico non sta cercando una guerra con Hezbollah, ma si sta preparando e “saprà cosa fare” se i miliziani sciiti dovessero intensificare gli attacchi. Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant parlando alle truppe nel nord di Israele. “’L’alternativa politica è sempre meglio”, ma stiamo “preparando la forza militare”, ha proseguito Gallant.

L’intelligence statunitense prevede che nelle prossime settimane scoppierà un conflitto su larga scala tra Israele e Hezbollah se non verrà raggiunto un accordo di cessate il fuoco tra Tel Aviv e Hamas. Lo ha riferito Politico sulla scia dell’annuncio dell’ambasciata statunitense a Beirut che suggerisce ai cittadini americani di “riconsiderare” i viaggi in Libano.

I mediatori americani stanno lavorando per abbassare la tensione lungo il confine meridionale di Israele. Ma le insidie non mancano.

Nel frattempo, per due alti funzionari statunitensi, l’Idf e gli uomini di Nasrallah hanno già preparato piani di combattimento e si stanno adoperando per ottenere armi e munizioni in preparazione di una possibile escalation. Un altro componente dell’amministrazione Biden ritiene che “il rischio di guerra in questo momento sia il più alto delle ultime settimane”.

Gli Stati Uniti sono pronti a evacuare gli americani dal Libano nel caso in cui dovessero intensificarsi gli scontri tra israeliani e miliziani. Il corpo dei marines ha inoltre spiegato che la Uss Wasp, una nave d’assalto anfibia, e i marines della 24esima Expeditionary Unit, che sono in grado di svolgere operazioni speciali, sono arrivati nel Mar Mediterraneo per unirsi alla nave da sbarco Uss Oak Hill e a un’altra imbarcazione.

I Marines della 24esima Marine Expeditionary Unit sono addestrati per aiutare i civili a fuggire da ambienti pericolosi. La Wasp ha anche capacità offensive e di sorveglianza e può schierare gli F-35.

Washington anche negoziando con gli alleati per coordinare le esfiltrazioni e le operazioni militari della coalizione. Molte organizzazioni umanitarie avrebbero già evacuato i familiari del loro personale dal territorio libanese.

Pesantissimo l’avvertimento di Teheran. In caso di attacco israeliano al Libano, l’Iran inizierà una “guerra di annientamento” contro il “regime sionista”, con il “pieno coinvolgimento di tutti i fronti della resistenza”. Lo ha scritto su X la rappresentanza dell’Iran all’ Onu.


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