Editoriale

USA-UE, la guerra tiepida se il pericolo viene dagli amici di sempre

di Tommaso Cerno -

Tommaso Cerno


 

La grande domanda che ci assilla in questa Italia che spende parole sull’Europa e poi contesta, in casa propria, la vittoria democratica di una parte politica alle elezioni, è se esista uno spirito della Repubblica che alberga, oppure se le istituzioni, private della sinistra, siano in pericolo. Gia di per se stessa è una domanda faziosa, perché la comunità nazionale, insieme con la coscienza della sua vicenda storica, traballa di fronte a troppe promesse mancata. Ma soprattutto l’idea di occidente che ci aveva Resi capaci di un grande progetto di sviluppo planetario, talmente ambizioso da pretendere che il mondo fosse uno solo, regolato dalla globalizzazione, è oggi una idea in crisi. I nostri alleati storici, come gli Stati Uniti, sono ovviamente dalla nostra parte sulla carta. Ma se guardiamo i fatti, la vita quotidiana, le scelte politiche, ci rendiamo conto che noi abbiamo dei nemici proprio nel nostro campo di gioco. Prendiamo gli Stati Uniti d’America sono oggettivamente l’unico alleato strategico che ci rimane. Eppure mentre l’Europa si trasforma giorno dopo giorno in una grande Associazione Culturale che propone modelli di vita adatti al futuro, senza però dare risposte sulle necessità impellenti della popolazione nel presente, L’America ci contrappone un sistema economico che ragiona in chiave autarchica, proprio quello che per noi suona come antico e desueto, iniettando nel proprio sistema risorse e dollari capaci di rendere l’Europa un concorrente e non un compagno di viaggio. Punto Eppure la guerra, l’Ucraina, la Cina, l’India l’Africa, non ci permettono di contestare questo metodo. Rischiando di diventare vittime di noi stessi. Lo ha capito bene l’Unione Europea che sta cercando di immaginare le contromosse per non diventare soltanto un mercato del sistema americano non più globale Ma se noi non prendiamo in mano questo problema è denunciano a grande voce la necessità che dai singoli paesi dell’Europa venga la spinta per una nuova politica comune fatta anche di un forte cambiamento di direzione Sul rapporto tra le nostre istituzioni, Fra l’altro corrotte, e il futuro dei cittadini, Noi ci troveremo ad essere spettatori deboli di un mondo che cambia a nostra insaputa. E questo avverrebbe dopo duemila anni in cui in qualche modo L’Europa è stata al centro del mondo produrrebbe cioè un senso di inappartenenza che potrebbe rivelarsi dal punto di vista politico una delle più grandi crisi che l’uomo ricordi punto punto abbiamo una strada per impedire che questo avvenga far finire la guerra in Ucraina senza bisogno di chiedere aiuto altrove. L’Europa ha una sola carta in mano. Mostrare al mondo che è capace di incidere sulle vere dinamiche planetaria, Quando ai nostri partner In questo momento conviene invece che non siamo noi protagonisti di questo delicato passaggio. Se non lo faremmo ci renderemo conto di avere perso la guerra. Ma non di averla persa insieme all’ucraina, come molti opinionisti italiani vanno dicendovirgola ma di averla persa insieme alla Russia. In un mondo cambiato senza che noi ce ne rendessimo conto.

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