Usa ufficialmente in shutdown: cos’è e che significa
Lo spettro evocato da Donald Trump è diventato realtà: il governo federale degli Usa è ufficialmente in shutdown dalla mezzanotte del 1° ottobre (le 6 del mattino in Italia). Il Congresso non è riuscito a trovare un accordo sulla legge di bilancio, portando alla sospensione parziale delle attività governative. Dopo aver bocciato la proposta dei Democratici e un disegno di legge repubblicano approvato alla Camera, il Senato ha di fatto sancito il blocco amministrativo. Senza un’intesa, centinaia di migliaia di dipendenti federali rischiano di restare a casa senza stipendio, mentre i servizi considerati non essenziali vengono interrotti.
Donald Trump ha ribadito che il blocco potrebbe comportare “licenziamenti di massa” nella forza lavoro federale. I sindacati hanno già presentato causa contro la Casa Bianca, accusando l’Office of Management and Budget di aver interpretato in modo errato la normativa sulle chiusure. Intanto il Pentagono, ribattezzato Dipartimento della Guerra, ha assicurato che la Difesa resterà operativa.
Usa in shutdown: cos’è e come funziona
Lo shutdown amministrativo negli Usa è il blocco delle attività governative non essenziali e scatta quando il Congresso non approva in tempo la legge di bilancio o una misura temporanea di finanziamento (continuing resolution). In mancanza di fondi autorizzati, le agenzie federali devono interrompere le operazioni non vitali fino a nuovo ordine.
Non significa la paralisi totale dello Stato: le funzioni considerate “essenziali” – come difesa, sicurezza, forze dell’ordine, controllo del traffico aereo e sanità d’urgenza – continuano, spesso però senza stipendio immediato per i lavoratori. Al contrario, servizi come musei federali, parchi nazionali o uffici amministrativi subiscono chiusure o forti rallentamenti.
Le conseguenze dello stop
Lo shutdown può avere ripercussioni economiche significative: ritardi nelle ispezioni sanitarie e nella sicurezza alimentare, blocco di pratiche burocratiche come brevetti e permessi, possibili disagi nel trasporto aereo e un effetto depressivo sul Pil se il blocco si protrae.
Dal 1976 a oggi si sono verificati circa venti shutdown. Il più lungo della storia fu proprio durante il primo mandato di Trump, tra il 2018 e il 2019, e durò 35 giorni. L’attuale crisi potrebbe coinvolgere fino a 750mila dipendenti federali messi in congedo non pagato, mentre le trattative tra Repubblicani e Democratici restano bloccate su sanità e spesa sociale.
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