Attualità

Ustica, 42 anni di misteri

di CdG -

Bologna - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accompagnato Daria Bonfietti, Presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, visita il Museo per la Memoria di Ustica, oggi 30 luglio 2020..(Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)


Le due più alte cariche dello Stato sono intervenute, questa mattina, sulla strage di Ustica, di cui ricorre il quarantaduesimo anniversario.

Il presidente della Repubblica ha dichiarato: “Sono trascorsi 42 anni dal tragico giocno in cui, nel cielo di Ustica, si compì una strage che recise un numero spaventosi di vite uane e impresse una ferita profonda nella coscienza del Paese”. Ed ha poi aggiunto: “Desidero innanzitutto rinnovare sentimenti di vicinanza e solidarietà a chi ha perso i propri cari ed è stato costretto a convivere con questo dolore. Nella storia del Paese, la memoria delle sofferenze è stata tenuta viva anche grazie all’impegno civile dei familiari; e così è per Ustica. La loro sofferenza è divenuta patrimonio comune mentre è responsabilità della Repubblica custodire la memoria delle tragedie che hanno caratterizzato il percorso della storia italiana per scongiurare che possano ripetersi. La solidarietà della comunità politica del Paese si raccoglie oggi intorno alle vittime e ai loro familiari, per l’affermazione di quella unità di popolo che l’Italia sa esprimere nei momenti più drammatici, a difesa dei valori che ispirano la nostra collettività”.

Alle parole del capo dello Stato hanno fatto eco quelle del presidente del Senato: “La tragedia di Ustica è una ferita ancora aperta” ha detto Elisabetta Casellati. Che ha aggiunto: “Mi sono battuta con forza per la de-secretazione degli atti e per l’accessibilità degli stessi a tutti i cittadini in nome della verità che non è ancora emersa. Il mio impegno continua per onorare il sacrificio di 81 vittime innocenti e per dare risposte alle famiglie, che attendono da troppo tempo”.


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