Politica

Ustica, Giovanardi: “Amato rettifichi o smentisca. Per delle balle si rischia un incidente diplomatico con la Francia”

di Edoardo Sirignano -

CARLO GIOVANARDI, POLITICO


di EDOARDO SIRIGNANO

“Rilanciare balle cosmiche su Ustica, diffondendo una versione diversa da quella raccontata un ventennio fa sotto giuramento è un grave errore. Così si rischia un incidente diplomatico con la Francia in un periodo già difficile per l’Europa e la guerra russo-ucraina. Amato rettifichi subito o smentisca”. A dirlo Carlo Giovanardi, ex ministro ed esperto conoscitore della questione.

Perché ritiene che l’intervista rilasciata da Giuliano Amato a Repubblica corrisponda a un racconto di fantasia?

Amato quando venne interrogato al processo contro i generali dell’aeronautica disse che quella del missile era una sua ipotesi personale e aggiunse che se si fosse trattata di bomba era difficile trovare chi l’aveva messa, ma se invece era un missile dovevano essere stati gli italiani o i libici o i francesi o gli americani. Amato, sollecitato dalle prime commissioni d’inchiesta che avevano fatto queste due ipotesi, aveva spiegato come solo con il recupero in fondo al mare dei resti dell’aereo sarebbe stato possibile dare una risposta in merito. Mi risulta, quindi, stranissimo che non abbia detto neanche una parola di quanto spiegato dettagliatamente un ventennio fa.

Perché ritiene che la versione del missile sia errata?

Il problema è che nella perizia tecnica scritta da 11 dei più famosi periti mondiali (due tedeschi, due inglesi, due svedesi e cinque italiani con a capo il presidente Misiti), all’unanimità e senza alcun’ombra di dubbio, è stato accertato che una bomba ha fatto esplodere l’aereo. I generali, infatti, sono stati tutti assolti con formula piena dopo aver rinunciato alla prescrizione dall’accusa di tradimento. Nel processo penale, poi, è stato spiegato a chiare lettere come la battaglia aerea era un’ipotesi da fantascienza o degna della trama di un film giallo.

Cosa ha fatto Giovanardi affinché passasse questa verità?

Il sottoscritto, a nome del governo italiano, rispondendo in Parlamento su Ustica, ha letto due lettere personali: la prima del presidente Clinton e la seconda del presidente Chirac. I due, sul loro onore, dichiaravano di non c’entrare nulla con l’incidente, richiamando le 36 rogatorie con cui americani e francesi avevano risposto alle nostre autorità giudiziarie. Quest’aspetto, d’altronde, è stato lo stesso Amato a ricordarlo sotto giuramento. Non è un caso che nessun governo o meglio ancora nessuno abbia mai smentito quanto da me riferito in aula. Nessun presidente del Consiglio italiano, negli ultimi 20 anni, invece, ha mai sollevato quanto riferito da Amato a Repubblica, né a Parigi, né a Washington.

La posizione di Amato si basa, quindi, su ipotesi personali?

È tutto ipotetico quanto viene detto da Amato. Non viene citato alcun dato, nessuna perizia. Si tratta soltanto di supposizioni. Spero sia stato frainteso. Altrimenti c’è da domandarsi perché non parli delle carte, quelle vere.

A cosa si riferisce?

Alla documentazione che spiega nei dettagli quanto accaduto dopo l’arresto di Abu Saleh, il referente dell’Olp a Bologna, ovvero quelle carte, oggi consultabili da tutti, grazie ai governi Draghi e Meloni. In quei fogli s’evince a chiare lettere come frange estremiste palestinesi, dopo l’arresto del loro leader per il trasporto dei famosi missili terra-aria ad Ortona, avevano fatto pressioni sul governo italiano, minacciando rappresaglie con vittime innocenti. A lanciare l’ultimo allarme, la mattina della tragedia era stato il colonnello Stefano Giovannone, il referente dei nostri servizi a Beirut. La sera, poi, sappiamo tutti quello che è successo.  È incredibile, pertanto, come di tutto ciò non ne parli nessuno, mentre invece improvvisamente ricominciano depistaggi che non tengono conto né delle perizie, né delle sentenze, ma piuttosto di ricostruzioni ridicole come quella dell’aereo che cadde sulla Sila venti giorni dopo Ustica. Mi dispiace che di nuovo vengono messe in giro delle balle. Da una parte, infatti, ci sono perizie, sentenze, dichiarazioni del governo, atti desecretati e consultabili. Dall’altra parte solo un festival di ipotesi e supposizioni avanzate dopo un ventennio da chi sotto giuramento non aveva detto una parola di quanto affermato oggi.

Tutto ciò, intanto, non rischia di compromettere i rapporti tra il nostro Paese e un alleato fondamentale?

In un momento delicatissimo per l’Europa, la Nato e soprattutto durante un conflitto in corso sul nostro continente tra Ucraina e Russia, si crea un incidente diplomatico con i nostri alleati francesi. Considerando che non c’è nulla che certifica quanto detto da Amato nell’intervista a Repubblica, mi aspetto arrivi subito rettifica o almeno una smentita. Altrimenti si mette in ridicolo l’Italia al di là dell’appartenenza a questo o quel partito.


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