Salute

Vaccinazioni, il cronoprogramma del generale Figliuolo

di Redazione -


L’Italia ha superato i 20 milioni di vaccini anti-Covid somministrati. In particolare, secondo l’ultimo aggiornamento del report del governo, sono 20.111.976 le dosi per un totale di 6.027.879 di persone vaccinate, per il secondo giorno consecutivo superata la soglia del mezzo milione di somministrazioni al giorno. “Il dato conferma le previsioni e dimostra che la macchina delle vaccinazioni è efficiente” ha dichiarato il Commissario straordinario Gen. Francesco Paolo Figliuolo. “Il mantenimento di un rateo di almeno 500mila somministrazioni al giorno è adesso sempre più legato alla puntualità e alla consistenza delle consegne di vaccini da parte delle aziende farmaceutiche” Aggiunge che dopo gli Over 65 vaccineremo i più giovani in vacanza e nelle scuole”.  Figliuolo Sui numeri nella sua intervista a Repubblica  si dice fiducioso: “Non posso dire che domani riusciremo a fare un milione di vaccini, ma intanto sono sicuro che la macchina possa salire molto più su dei 500 mila. Non dobbiamo fare scorte, ma veleggiare tra l’88 e il 92% di dosi utilizzate rispetto alle consegne”.  “In Italia c’è tutto”, ha sottolineato, “grazie a Speranza abbiamo accordi con i medici di famiglia. Hanno aderito 30 mila, con 10 fiale al giorno siamo a 300 mila. Poi ci sono 10 mila farmacie. E 60 mila dosi le possono fare i dentisti”. Quindi ha determinato quelle che saranno le scadenze delle vaccinazioni: “a brevissimo apriremo le prenotazioni fino a 55 anni per chi ha comorbidità legate ai codici di esenzione: malattie neurologiche, del cuore, ipertensione, trapiantati.Nel frattempo mettiamo in sicurezza gli over 65. Poi, con l’arrivo massiccio delle dosi, vogliamo dare i vaccini ai centri aziendali e aumentare la capacità di somministrazione” e una volta “coperti gli over 65, la mia idea, ancora non condivisa con chi prenderà la decisione finale, è di dire a tutti quelli che hanno più di 30 anni: andate e vaccinatevi. Poi ovviamente continueremo a immunizzare anche l’ultimo dei fragili”. E così conclude , “Quando gli scienziati ci diranno che l’incidenza della malattia non è rilevante per le diverse fasce d’età, vorrei che si dicesse: chi ha più di 30 anni si presenta e si vaccina. Poi decideremo le modalità con le Regioni, anche per evitare le resse che abbiamo visto”. 

Carolina Biordi

 


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