Attualità

Polemiche per la nomina di Vannacci a capo di Stato Maggiore delle forze operative terrestri

di Angelo Vitale -


Il generale Roberto Vannacci è stato nominato capo di Stato Maggiore di Comfoter, forze operative terrestri. Un incarico che già raccoglie polemiche, anche all’indirizzo del ministro della Difesa Guido Crosetto, uno dei primi ad argomentare sulle tesi contenute nel libro scritto dal militare che tante proteste generò alla sua uscita e sulla mancata autorizzazione dell’Esercito alla pubblicazione del volume.
“Abbiamo ancora nelle orecchie l’accusa di essere “farneticante” lanciata dal ministro Crosetto al generale Vannacci dopo la pubblicazione del suo famoso libro – così per esempio Giannki Alemanno, segretario nazionale del Movimento Indipendenza – . Adesso apprendiamo con soddisfazione che il “farneticante generale” è stato nominato all’importante incarico di capo di Stato Maggiore del Comando delle forze operative. A questo punto è lecito riproporre la domanda che facemmo all’epoca dei fatti: chi è farneticante, Vannacci o Crosetto? A Vannacci vanno tutte le nostre più sincere congratulazioni, a Crosetto tutta la nostra preoccupazione che a un uomo così sia affidata la Difesa della nostra nazione”.

Fonti dell’Esercito glissano ora sull’incarico, escludendo che sia una “promozione”. Lui stesso chiarisce: “Già da domani sarò a Roma per il mio nuovo incarico di capo di Stato Maggiore del comando delle forze operative terresti. Una nomina in linea con il mio grado, con la mia funzione e con la mia esperienza”.

Poi lo definisce “un incarico prestigioso, che assumerò con grande determinazione e passione e che mi vedrà nella Capitale dove presterò servizio. Un comando che si occupa della validazione delle unità che devono partire con ruoli operativi all’estero, della loro preparazione, del loro addestramento”.

Vannacci, autore del libro “Il mondo al contrario” al centro di numerose polemiche, spiega poi di essere stato sempre “assolutamente convinto di non aver violato alcuna norma né legale né disciplinare. Così come ero certo che una volta fatti gli approfondimenti tutto sarebbe tornato nell’alveo della normalità. Non ho mai temuto per la mia carriera nonostante le polemiche”.

E alla richiesta se scriverebbe un nuovo libro risponde: “Se dovessi fare la prima chiamata – ironizza – la farei a Matteo Pucciarelli e Aldo Cazzullo, per ripetere l’operazione di marketing che ha portato tanto successo al mio libro in Italia e con quattro contratti firmati con case editrici all’estero, che lo pubblicheranno in Germania, Romania, Spagna e Slovenia”.


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