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Varcaturo: arrestato il 19enne Salvatore Sannino, accusato dell’omicidio di Nicola Mirti

di Claudia Mari -


È stato arrestato e trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, Salvatore Sannino, il 19enne accusato dell’omicidio del coetaneo Nicola Mirti, avvenuto domenica scorsa sulla spiaggia di Marina di Varcaturo, nel comune di Giugliano in Campania (Napoli). Il giovane, interrogato nella notte dal pubblico ministero, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’accusa nei suoi confronti è di omicidio volontario aggravato.

Omicidio Varcaturo, la ricostruzione dei fatti

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il drammatico episodio è nato da una lite esplosa tra i due ragazzi, sfociata poi nel sangue: Nicola Mirti è stato raggiunto da due coltellate al torace, risultate fatali, mentre si trovava sul litorale del lido dove si erano radunati numerosi giovani per trascorrere la giornata.

Fondamentali per risalire al presunto responsabile sono state le testimonianze raccolte sul posto dagli agenti del commissariato di Castelvolturno, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, insieme alle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nel lido, che hanno consentito agli inquirenti di ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’aggressione.

Dalle indagini è emerso che tra i due giovani esisteva una rivalità preesistente, alimentata da vecchi rancori e da contesti legati ad ambienti criminali locali. Una tensione cresciuta nel tempo e culminata nel tragico confronto in spiaggia. Risulta inoltre che la vittima, Nicola Mirti, aveva un precedente penale legato alla detenzione di stupefacenti, elemento che, secondo gli investigatori, potrebbe aver influito sul contesto del litigio.

Il sindaco di Castel VolturnoPasquale Marrandino, si è sfogato su Facebook dopo la tragedia: “A Castel Volturno, sul litorale Domizio, un ragazzo di 18 anni è stato ucciso. Accoltellato da un coetaneo per futili motivi. Era andato al mare. Non tornerà più a casa. E nemmeno il suo aggressore tornerà davvero a vivere”. Secondo il primo cittadino, “si doveva evitare” questa tragedia. “Ad aprile ho firmato un’ordinanza chiara: vietato il porto di coltelli, lame, tirapugni, armi da sparo vere o repliche, vietata la loro vendita sul territori. L’ho fatto perché vedevo la deriva”.


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