Politica

Via della Seta, Crosetto replica a muso duro alla Cina

di Angelo Vitale -


Un batti e ribatti a poco meno di 10mila km di distanza. Sulla Via della Seta e sulle decisioni che l’Italia entro dicembre vorrà prendere per la conferma di un’intesa con il Paese del Dragone voluta dal governo Conte. Protagonista, qui da noi, non il ministro degli Esteri o quello delle Imprese e del Made in Italy, ma quello della Difesa. Se Guido Crosetto parla, si dice da sempre, lo fa anche per conto di Giorgia Meloni. La quale, stavolta, se è stata d’accordo con le battute di Crosetto in risposta alla Cina, deve aver evidentemente deciso di tenere la diplomazia di Pechino sulla corda almeno fino a dicembre.

Aveva cominciato un portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, rispondendo a un’intervista di Crosetto al Corsera: “Esplorare ulteriormente il potenziale” dell’accordo sulla Via della Seta è in linea “con gli interessi” di Cina e Italia – Crosetto aveva usato parole dure, un atto improvvisato e scellerato” la scelta dell’allora governo Conte di aderire alla Via della Seta-.

L’intesa, aggiungeva il portavoce cinese, “ha fornito una nuova piattaforma per una cooperazione pragmatica tra Cina e Italia, portando numerosi risultati pratici nell’economia, nel commercio e nella cooperazione tra imprese”.

A muso duro la replica di Crosetto, ospite a PiazzAsiago in Rai: “L’interesse c’è quando la cosa si vede, l’interesse c’é quando c’è reciprocità e un vantaggio comune. Io considero la via della Seta un errore che non ci ha portato alcun beneficio né vantaggio commerciale”.

Nessuna ulteriore replica da Pechino, per ora. Se ne continuerà di sicuro a discutere, alla fine di dicembre mancano 5 mesi interi.


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