Violenti scontri in città tra ultras di Pisa e Verona
Scontri tra ultras Pisa e Verona in via Piave: feriti, caos urbano, indagini in corso.
Scontri in pieno giorno, nel cuore di Pisa. Sabato 18 ottobre 2025, poco prima di mezzogiorno, la tranquillità di via Piave, a pochi passi dallo stadio Arena Garibaldi, è stata spezzata da un violento faccia a faccia tra ultras del Pisa e del Verona. Una scena da guerriglia urbana, con bastoni, caschi, fumogeni e bombe carta che hanno trasformato una strada residenziale in un campo di battaglia.
La miccia accesa prima della partita
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, un gruppo di circa 200 tifosi veronesi sarebbe arrivato nei pressi della stazione San Rossore senza scorta. Da lì, il contatto con i sostenitori pisani è stato pressoché immediato. I due gruppi, armati di oggetti contundenti, hanno iniziato gli scontri. L’intervento tempestivo della polizia, con lacrimogeni e cariche di alleggerimento, ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
Due feriti e auto danneggiate
Il bilancio ufficiale parla di due tifosi veronesi feriti, entrambi con traumi cranici ma non in condizioni gravi. Nessun agente risulta contuso. Diverse auto parcheggiate lungo via Piave sono state colpite da pietre e bastoni, mentre molti residenti, impauriti, hanno abbassato le saracinesche dei negozi o si sono barricati in casa.
Le reazioni istituzionali
Il sindaco Michele Conti ha condannato duramente l’accaduto, definendo la giornata “inaccettabile per una città civile”. Ha richiesto un rafforzamento dei controlli alle stazioni e una migliore gestione dei flussi di tifoserie ospiti. La Questura di Pisa ha avviato un’ampia attività investigativa: le immagini delle telecamere di sorveglianza e i video diffusi sui social serviranno a identificare i responsabili.
Una ferita per la città
Scontri come questi non sono solo episodi di cronaca sportiva: sono ferite profonde per una comunità che vive il calcio come passione, non come pretesto per la violenza. Pisa, città universitaria e turistica, si è ritrovata improvvisamente al centro di una scena di caos e paura.
Cosa resta dopo la rabbia
Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni per individuare i responsabili e valutare eventuali Daspo e sanzioni. Resta il monito di un sabato nero, in cui la violenza ha oscurato lo sport. Scontri che dovranno servire da lezione, perché lo spettacolo del calcio torni ad essere ciò che dev’essere: competizione, passione, e non distruzione.
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